di Luca Salomone

Anche quest’anno sarà un Natale particolare: allentate le restrizioni dovute alla pandemia, i consumatori si trovano, infatti, testa a testa con il costante aumento dei prezzi dell'energia e dei generi alimentari. Ciononostante, secondo la ricerca svolta da NielsenIQ nell’ambito della rilevazione continuativa ‘Lo stato del largo consumo in Italia’, la maggior parte dei nostri connazionali è ancora entusiasta delle ricorrenze (67%) e desidera godersi il momento, festeggiando con la famiglia e con gli amici, secondo la tradizione.

Regali da mangiare, ma non al discount

La spesa sarà uguale, o più alta, rispetto a quella del 2021. Il 58% delle famiglie dichiara che il proprio budget è rimasto invariato, mentre il 33% pensa, addirittura, che consumerà di più, per alimentari regali e qualcos’altro. Il 31% invece è più cauto e cercherà di limitarsi.

A livello di prodotto, guideranno la classifica i dolci natalizi (65%), il formaggio (57%) e il pane (55%). Anche il comparto pescheria, che nell’ultimo bimestre ha registrato una tendenza negativa, con un calo del 6,2% a settembre e del 5,4% a ottobre, risulta finalmente in ripresa, in vista del grande evento: il 31% degli dichiara infatti che, fra i prodotti premium, acquisterà soprattutto pesce fresco e frutti di mare.

Per quanto riguarda i canali distributivi, i consumatori italiani dicono che spenderanno il 21% del proprio budget nei supermercati, il 18% negli ipermercati e il 16% nelle botteghe tradizionali, sacrificando in parte il discount, che raccoglierà solo il 9% del favore degli italiani, frenandone il ritmo di crescita registrato sia a settembre (+11,4) sia in ottobre (+10,4).

Altre consolazioni, ma più modeste e decisamente in chiaroscuro, potrebbero venire dai vicinissimi consuntivi del Black Friday. I ‘saldi’ di fine novembre, in teoria conclusi venerdì 25, ma ancora in fase di svolgimento fino a domani (28 novembre, Ciber Monday), secondo le stime previsionali di Pwc, che andranno verificate a bocce ferme, parlano di uno scontrino medio che è sì in flessione, ma tutto sommato consistente, ossia di 222 euro, rispetto ai 241 del 2021, con un’accentuazione, per la fascia maschile, che, nelle intenzioni, dovrebbe avere sborsato 253 euro contro i 191 delle donne.

Inflazione: un tarlo che morde di più

Inflazione: e qui il meteo segna sempre brutto. I dati di settembre e ottobre, osserva NielsenIQ, registrano, per il primo mese, un fatturato della distribuzione italiana, nel suo complesso, pari a 12,1 miliardi, con un andamento positivo del 9,2%, ma in larga parte dovuto ai rincari.

Nel mese di ottobre, invece, il giro d’affari è di 9,5 miliardi, con un trend, sempre per il totale Italia e per tutti i canali, decisamente più lento e pari al 7,7% tendenziale.

In questo contesto, nel bimestre considerato, l’inflazione teorica nel largo consumo confezionato (Lcc), si attesta all’11,6% (settembre), ma schizza al 13,7 in ottobre.

L’impatto dell’inflazione, ancora a settembre, si è concretizzato in una riduzione pari allo 0,5% del mix del carrello della spesa, portando la variazione reale dei prezzi all’11,1 per cento, un dato in crescita nel mese di ottobre, in cui il mix si assottiglia dell’1,2% e i prezzi del 12,5 per cento.

Arrivano le tredicesime, ma lo Stato....

Secondo l’ufficio studi di Cgia Mestre le mensilità extra ammonteranno, quest’anno, a 46,9 miliardi di euro, di cui però 11,4 miliardi ingoiati avidamente dal fisco.

Probabilmente, ipotizza la Confederazione, una buona parte della tredicesima verrà bruciata quasi subito, nello stesso dicembre, per pagare, in particolar modo, le bollette di luce e gas, la rata del mutuo, il saldo dell’Imu della seconda abitazione, ma è auspicabile che la rimanente parte verrà utilizzata per rilanciare il Natale.

Cgia ipotizza una spesa, per i soli regali, almeno sulla stessa soglia dello scorso anno, quando vennero stanziati, per le feste, 9,5 miliardi di euro.

Tendenzialmente la confederazione concorda con NielenIQ, sia nelle valutazioni di relativa positività natalizia, sia nel dire che i generi alimentari dovrebbero confermarsi la tipologia di dono più gettonata: seguono i giocattoli, i prodotti tecnologici, i libri, l’abbigliamento/scarpe e gli articoli per la cura della persona.

Non c’è alcun dubbio, infine, che i regali digitali subiranno una decisa impennata: potendo essere acquistati anche senza doversi recare presso i negozi fisici, sicuramente subiranno un ulteriore aumento. In particolare, si prevedono record per gli abbonamenti alle grandi piattaforme di streaming e per i buoni regalo per l’online.