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Mediobanca incorona Caprotti

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Fabio Massi
A dicembre Mediobanca, all’interno del proprio Annuario R&S, ha scattato una fotografia, quanto mai attuale e impietosa,  del mondo della gdo. /strong> Parecchi giornali hanno dato prova di accorgersene solo ora e dunque anche noi riteniamo di doverne dare conto. A parte questo, ovviamente, l’indagine merita, data la fonte e date le conclusioni a cui arriva.

Sono 5 i grandi gruppi che trovano posto nel documento: Auchan-Sma, Carrefour, Coop, Gecos-Pam e Supermarkets Italiani (Esselunga).

Si osserva innanzitutto che, nell’arco cronologico considerato, che va dal 2007 al 2011, la crescita di fatturato è stata davvero modesta, pari allo 0,3%, con una netta flessione nell’ultimo anno per le insegne francesi: -2,3% per Auchan e -5,3% per Carrefour. “Nel quinquennio – scrive Mediobanca – appare evidente il disimpegno italiano di Carrefour, che contrae le vendite del 14,7%. Carrefour fatturava nel 2007 il 22% in più di Auchan, mentre nel 2001 il vantaggio si è ridotto al 5%. Proseguendo questo trend Auchan è destinata a essere nei prossimi anni la principale presenza francese nella gdo italiana”. Si nota la forte espansione soprattutto di Esselunga, con un dato cumulato del +20,2%.

Dal punto di vista della rete è continuata per tutti la politica delle nuove aperture, destinata a contrastare la recessione. Il dato delle 5 insegne è, nel 2011, sullo 0,8%, indicatore che sale parecchio per Gecos-Pam e Coop, attestate entrambe sui 25 nuovi punti di vendita. Carrefour ha chiuso l’anno con una sola inaugurazione e Auchan con un dato in negativo (-10 esercizi). Differente il modello di crescita, che per i francesi si basa sull’affiliazione, mentre per gli italiani resta incardinato sui negozi proprietari.

Il trend delle nuove assunzioni riflette i precedenti indicatori. Mentre globalmente il dato 2011 evidenzia una perdita dell’1,3%, si va dai massimi di Pam (+3,1%) e di Esselunga (+1,9%) ai minimi di Carrefour (-7,8% ma addirittura -21,9% nei cinque anni).

Mediobanca ha poi calcolato la redditività per mq di superficie. “Esselunga resta ampiamente superiore: 16.113 euro contro 6.986 euro delle Coop. Solo Unicoop Firenze, la maggiore cooperativa, registra valori non distanti da quelli del gruppo Caprotti (13.600 euro per mq). La saturazione del settore è evidente osservando che tutti gli operatori segnano flessioni nelle vendite per mq nel quinquennio (soprattutto i francesi e Gecos-Pam), con la sola eccezione di Esselunga (+2,9%)”.

Particolarmente alto anche il livello di marginalità del gruppo Caprotti un fatto che implica un roe del 23,6%, diversamente dalle cooperative per le quali il dato è praticamente piatto (0,2%) specialmente per via delle perdite di Unicoop Firenze e Unicoop Tirreno, del ramo discount (-19,5 milioni di euro) e degli ipermercati localizzati in Sicilia (-12,3 milioni).

Nella classifica dei tempi di pagamento eccelle, ancora una volta, Supermarkets Italiani, eguagliata questa volta da Coop, con un dato di 70 giorni medi, che equivale a un anticipo del 30% rispetto alle restanti insegne.

Infine la nota di Mediobanca si chiude con alcuni rilievi sul pagamento delle tasse. “I risultati netti positivi conseguiti dal gruppo Esselunga – si legge – ne fanno il maggiore pagatore di imposte: tra 2007 e 2011 si tratta di oltre 664 milioni di euro, davanti all’aggregato delle Coop a 436 milioni, ad Auchan, con 169 milioni e a Gecos-Pam a 86 milioni. Carrefour ha invece maturato crediti di imposta per complessivi 30 milioni”.
       
       

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