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Continua la gara tra Coop e Conad

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Redazione

Anche se i dati sono difficilmente comparabili e, spesso, disomogenei, la sfida tra Coop e Conad, in atto da sempre, è proseguita.

strong> Nel 2015, la distanza tra i due è davvero piccola.

La prima si conferma leader, con il 18,7% di quota (super+iper), un fatturato di 12,5 miliardi e il mantenimento dei livelli occupazionali (54.000 dipendenti).

Il bilancio esprime una sostanziale tenuta, nella quale si notano segnali positivi: è il caso, per esempio, del miglioramento della redditività aggregata, che passa dai 3,6 milioni del 2014, a 144, ma in un contesto economico ancora complesso.

Anche i primi sei mesi del 2016 fanno registrare una stagnazione dell’intero comparto della grande distribuzione, che si riversa sull’andamento delle vendite. “Questi segnali del mercato – sottolinea Coop - richiedono di non mollare la presa sul tema dell’efficienza e del differenziale dei costi contrattuali del lavoro tra i diversi operatori”.

Malgrado le difficoltà macroeconomiche, la strategia rimane quella tracciata e, anzi, viene rafforzato il presidio sulla Mdd, di cui è stato annunciato il nuovo corso, riformulato nelle sue linee e in partenza a settembre. Per il leader la private label è, come per il rivale, un’esperienza di successo, che ha continuato a generare impatti positivi, incidendo sulle vendite per oltre il 26% a valore e per il 33% a volume.

Marco Pedroni, riconfermato al secondo mandato come presidente di Coop Italia, afferma: “Siamo di fronte a una sfida che vogliamo e dobbiamo affrontare, rilanciando la nostra strategia di un cibo buono e sicuro per tutti. Per farlo dobbiamo migliorare l’efficacia della nostra offerta e ridurre i costi. Manterremo alto il livello di convenienza, senza perdere di vista i valori della qualità e della sicurezza. Ripenseremo profondamente il prodotto a marchio e continueremo a lavorare sul versante dell’innovazione”.

Conad: è stato un altro anno di crescita. Nel 2015 il fatturato ha raggiunto i 12,2 miliardi (+4%) e la quota, nel secondo semestre, si è rafforzata all’11,9 per cento.

La rete conta 3.055 punti di vendita, per una superficie di 1.918.013 mq, e format per ogni tipo di acquisto ed esigenza. A questi si aggiungono 35 distributori di carburanti, 101 parafarmacie e 20 ottici a marchio proprio. Quello nella multicanalità è l’investimento più importante, perché finalizzato a rafforzare il concetto di vicinanza al territorio e di partecipazione e, dunque il rapporto, con il cliente.

Nel 2015 i soci hanno creato – e in alcuni casi conservato – 2.126 posti di lavoro, investendo 289 milioni nello sviluppo.

Il patrimonio netto aggregato è aumentato del 10,5% e ora costituisce 2,1 miliardi di euro. Ciò consente di affrontare, con la necessaria solidità, il piano di sviluppo 2016, che prevede un investimento di 188 milioni per potenziare e ampliare il network con 88 Pdv (78.800 mq) e 1.300 nuovi posti, che porteranno il totale addetti a 50.000.

“La leadership è un traguardo sempre più vicino”, sottolinea l’amministratore delegato, Francesco Pugliese. Ai risultati positivi ha contribuito la marca commerciale: anche nel 2015 è proseguito il trend di sviluppo, con un valore superiore, di 7,6 punti, alla media del mercato (18,8 per cento). A fine 2015 un prodotto venduto su tre aveva il marchio Conad, con un ricavo di 2,8 miliardi di euro, in crescita del 10 per cento.

Le occasioni di convenienza hanno generato nel 2015 un risparmio di 673 milioni di euro nel solo settore del largo consumo. La spesa in Conad (in media 336 euro al mese contro i 436 di fonte Istat) ha permesso, alla famiglia media italiana, di mantenere nel portafoglio 1.200 euro. A ciò si aggiungono i 21 milioni risparmiati facendo il pieno nei 35 distributori di carburanti del gruppo. Con le 101 parafarmacie Conad i cittadini hanno potuto accantonare altri 12 milioni, con sconti sempre attivi, dal 15 al 40 per cento.

Tra i fatti recenti l’inaugurazione dei primi 4 PetStore, la nuova catena di negozi specializzati dedicata agli animali da affezione, vicina agli ipermercati e ai superstore, ma con una gestione completamente autonoma e indipendente. L’obiettivo è aprirne 100 nei prossimi 3 anni.

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