Nei primi tre mesi dell’anno si è assistito a un aumento delle spese per le famiglie italiane, soprattutto nelle regioni meridionali. Ma si tratta principalmente di un aumento di tutte quelle spese che possiamo definire obbligate - utenze domestiche, trasporti, carburanti ecc. - legato a un rincaro delle tariffe.

Crescono anche le spese medie di tipo straordinario, dal pc al materiale elettronico, dal viaggio ai divertimenti fino agli interventi di manutenzione della casa o all’acquisto di un elettrodomestico.

Quello che invece sembra soffrire maggiormente è il mondo del consumo ordinario. I valori medi delle spesa per alimentari, abbigliamento e calzature - messi a confronto con il primo trimestre del 2006 - risultano infatti ridotti, molto probabilmente per un tentativo di risparmio.

Il 34,2% delle famiglie italiane considera comunque buona la propria capacità di consumo e dall’inizio del 2006 a oggi questa percentuale si è molto ampliata, anche se non è ancora possibile parlare di vero cambiamento della situazione e di un più diffuso senso di benessere.

Infatti, anche se è aumentata di oltre 7 punti la percentuale di chi reputa le proprie capacità di spesa sufficienti, per un numero consistente di famiglie, il 12%, la situazione economica rimane comunque ancora critica e instabile.

E le previsioni per il prossimo trimestre non sembrano rassicuranti. Diminuiscono le famiglie che prevedono di ridurre le spese, ma si abbassa del 3,5% anche la percentuale di quelle che pensano invece di aumentare i consumi.

Da queste indicazioni si deduce che molto probabilmente nel secondo semestre del 2007 potrebbe verificarsi un ulteriore rallentamento dei ritmi di crescita, già assai limitati, dei consumi rispetto al primo trimestre.