Federdistribuzione lo denuncia da tempo: «Occorre liberalizzare la vendita di carburanti nella grande distribuzione». Un intervento che si tradurrebbe in un reale risparmio per i consumatori. Ma nel paese delle lobbies, si sa, le cose procedono sempre molto lentamente. Qualche catena in ogni caso si è mossa e si sta muovendo autonomamente. Tra queste vi è Auchan. La filiale italiane del gruppo distributivo transalpino è presente nel nostro apese con 28 stazioni di servizio Auchan. Tra le ultime, in collaborazione con Tamoil, è stata da poco aperta di fronte al Centro Commerciale Auchan di Ancona. Che queste iniziative rappresentino un successo è dimostrato dai numeri: nella stazione di servizio di Ancona, solo per citare uno degli esempi più recenti, in soli tre giorni sono stati oltre 50 mila i litri di benzina venduti. Il risparmio per i consumatori, del resto, non era male: 6-7 centesimi al litro rispetto al prezzo consigliato dalle Compagnie (con punte anche di 10 centesimi al litro). Da ieri, inoltre, Auchan è tornata alla carica sul fronte dei carburanti rilanciando un analogo esperimento realizzato nel periodo natalizio. In sostanza, si tratta di intervenire sul prezzo dei carburanti con tagli anche consistenti e comunque “psicologici“ per «dare una risposta chiara, forte e concreta» ai consumatori sul piano del risparmio. In soldoni, Auchan ha messo in vendita il gasolio ad un prezzo litro pari a 0,999 euro e la benzina verde a 1,199.

«Il significato di questa operazione – ha dichiarato Giovanni Mazza,  responsabile carburanti Auchan, - è a pieno titolo parte della nostra logica di “alleanza con il consumatore” che dovendo far fronte a un periodo di crisi molto pesante si aspetta da noi della distribuzione gesti concreti per affrontare una situazione difficile nel quotidiano. Ed ecco che dopo il primo esperimento portato avanti a Natale abbiamo voluto ritornare oggi ad agire positivamente su uno dei più importanti “nervi scoperti”  del budget famigliare: la spesa per carburanti auto. Ancora una volta siamo i primi a farlo certi, anche sulla base della risposta ottenuta pochi mesi fa, di aver intrapreso la strada corretta».  

Indipendentemente dal tornaconto
che le catene possono ottenere, in termini di richiamo della clientela, e dal risparmio più o meno consistente assicurato ai consumatori, la liberalizzazione dei carburanti nei centri commerciali e in generale nella Gdo dovrebbe essere favorita in tutti i modi. E’ un questione di principio, di libero mercato, di libera concorrenza. Non si capisce, francamente, perché il Garante della Concorrenza non intervenga sulla questione. E non si capisce perché Federdistribuzione, nel paese delle lobbies, non faccia sentire maggiormente e con tono più deciso la sua voce.