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Superette in affanno
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Superette in affanno
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Il clima di recessione ha condotto la gdo a vedere erosi progressivamente i propri margini e così ha cominciato a innescarsi una spirale che ha condotto il settore a incassare perdite anche dal lato del bilancio fra aperture e chiusure di punti di vendita. br />
Secondo un'inchiesta pubblicata ieri dal "Sole24ore" e basata su dati Nielsen, a risentire di questo appesantimento del clima sono state specialmente le superette, rubricate sotto la voce "libero servizio".
Il bilancio degli iper rimane positivo, attestato nell'anno terminante a luglio 2011, su un aumento di 34 strutture; idem per i supermercati che chiudono con un +55. Invece i piccolissimi - generalmente aziende familiari - perdono ben 593 unità.
Più in dettaglio a sbarrare per sempre la saracinesca sono stati 1.113 esercenti, mentre le inaugurazioni si sono fermate a quota 548 e le trasformazioni di insegna hanno riguardato 1.719 negozi. Meglio hanno fatto i discount, che hanno visto salire la rete di 33 strutture: in fondo è un numero abbastanza piccolo, ma che dimostra la resistenza di questo canale.
Va aggiunto che l'entrata in crisi dei liberi servizi non è un fatto localizzato, ma si estende invece a tutto il Paese, anche se la rete rimane comunque capillare, totalizzando 15.430 unità.
Un ultimo accenno meritano le cifre totali relative al numero di punti di vendita della gdo, che sono scesi da 29.482 esercizi (luglio 2010) a 29.011 (luglio 2011), interrompendo così un trend positivo che perdurava costante dal 1999.
Secondo un'inchiesta pubblicata ieri dal "Sole24ore" e basata su dati Nielsen, a risentire di questo appesantimento del clima sono state specialmente le superette, rubricate sotto la voce "libero servizio".
Il bilancio degli iper rimane positivo, attestato nell'anno terminante a luglio 2011, su un aumento di 34 strutture; idem per i supermercati che chiudono con un +55. Invece i piccolissimi - generalmente aziende familiari - perdono ben 593 unità.
Più in dettaglio a sbarrare per sempre la saracinesca sono stati 1.113 esercenti, mentre le inaugurazioni si sono fermate a quota 548 e le trasformazioni di insegna hanno riguardato 1.719 negozi. Meglio hanno fatto i discount, che hanno visto salire la rete di 33 strutture: in fondo è un numero abbastanza piccolo, ma che dimostra la resistenza di questo canale.
Va aggiunto che l'entrata in crisi dei liberi servizi non è un fatto localizzato, ma si estende invece a tutto il Paese, anche se la rete rimane comunque capillare, totalizzando 15.430 unità.
Un ultimo accenno meritano le cifre totali relative al numero di punti di vendita della gdo, che sono scesi da 29.482 esercizi (luglio 2010) a 29.011 (luglio 2011), interrompendo così un trend positivo che perdurava costante dal 1999.
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