Il saldi estivi non decollano nelle prime 3 settimane: lo riferisce Adnkronos, che ha consultato in anteprima i dati di una ricerca Confesercenti-Swg. Se il 43% dei consumatori ha comunque acquistato almeno un prodotto, la spesa media è stata piuttosto modesta, e, in media, contenuta entro un valore di 146 euro, con una ripartizione omogenea tra le diverse macro-aree del Paese.

Un 57% manca, dunque, ancora all’appello e ben il 48% di chi ha fatto acquisti ha sborsato meno di 100 euro.

Fra i canali di vendita sono prevalsi i negozi (43%), sempre secondo Confesercenti-Swg, e i centri commerciali (38%). L’e-commerce, dal canto suo, è balzato dal 15 al 22% dando ulteriore filo da torcere alla distribuzione fisica.

Il presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Roberto Borghi, raggiunto da ad Adn-Kronos, ha commentato: "Già il 2018 si era chiuso ancora una volta in calo e i dati delle vendite nel fashion retail italiano di questo inizio d’anno sono state altalenanti. Rimane troppa incertezza e sappiamo bene che, se manca la fiducia nel futuro e soprattutto la disponibilità economica, i consumi rimangono al palo".

"A questo si aggiunge – ha detto ancora Borghi - un clima meteorologico che ci ha fatto saltare la stagione, con un calo medio delle vendite nei negozi di moda italiani del 7% in aprile e dell’8 in maggio, con punte del 20/30 in meno rispetto all’anno precedente. Una circostanza che si ripete sempre più spesso in questi ultimi anni, provocando ingenti danni economici e marginalità sempre più risicate al punto che, lavorando su collezioni stagionali, chiediamo che il settore venga assimilato a quello dell’agricoltura e di poter invocare lo stato di calamità del dettaglio moda".

La flessione media delle vendite, misurata da Federmoda sull’arco delle prime 3 settimane, evidenzia un -3%, ma il 52% delle aziende interpellate parla di incremento o stabilità. In sostanza se è ancora presto per tirare un bilancio, la situazione non è certo rosea.