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Quello che le statistiche non dicono

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Quello che le statistiche non dicono

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Redazione
Si sa che la statistica è un’opinione: inflazione piatta hanno detto in molti, aumento consistente molti altri. Le due interpretazioni sono ugualmente valide.

Nessun mistero: se si analizzano i dati Istat di gennaio 2014 rispetto a dicembre la variazione è appena dello 0,2%, ma se si calcola il cosiddetto “tendenziale”, ossia gennaio 2014 su gennaio 2013 il risultato è un +0,7%. Il partito dell’inflazione zero è bugiardo, se si pensa che non ha troppo senso paragonare gennaio, un mese tradizionalmente povero in cui si ammortizzano i budget di Natale, con dicembre, quando le spese crescono, anche se di poco.

Per la prima volta l’Istituto inserisce l’indice grocery, ossia alimentare confezionato, cura persona, cura casa, misurato sul dettaglio in sede fissa. Questo dato segnala un incremento dell'1,3% su gennaio 2013, in riduzione però – chi si contenta gode - rispetto al mese di dicembre 2013 (1,7% su dicembre 2012).

Secondo Federdistribuzione il sistema del grande dettaglio farebbe caso a sé: gli istituti di rilevazione dei prezzi misurano una variazione pari allo 0,7%, in linea con l'inflazione generale e inferiore a quella indicata escludendo i beni energetici (1%), si legge in una nota ufficiale.  “Siamo da sempre impegnati nella tutela del potere d'acquisto dei nostri clienti – ha affermato il presidente, Giovanni Cobolli Gigli – e i 60 milioni di consumatori che ogni settimana scelgono di comprare nei nostri punti vendita ne sono consapevoli. Le nostre promozioni garantiscono 6 miliardi di risparmio all'anno, con sconti medi ormai vicini al 30%. Un effetto determinato anche dalla forte concorrenza che anima le imprese della gdo e che produce effetti positivi sui prezzi”.

Molto diverso il parere del Codacons, come riferisce fra gli altri AdnKronos: “Con il crollo dei consumi in atto, l’inflazione non dovrebbe nemmeno essere bassa, ma negativa. I prezzi, insomma, dovrebbero scendere, se ci fosse un libero mercato. Questa bassa inflazione tradotta in cifre, equivale, in termini di aumento del costo della vita, a una stangata annua pari a 234 euro per una famiglia di 3 persone, 248 per una di 4 componenti”.

Coldiretti aggiunge dal canto suo che i prezzi dei vegetali freschi, a causa delle bizzarrie del clima, sono addirittura cresciuti del 4,6 per cento.
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