Prosecco Doc, sempre più frizzante in Italia e all'estero
Prosecco Doc, sempre più frizzante in Italia e all'estero
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“La Denominazione di origine controllata Prosecco compie 10 anni nel 2019 e possiamo dirci orgogliosi di quanto siamo riusciti a concretizzare.
Un ringraziamento speciale va al Governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha creduto in questo progetto, rivelandosi la persona giusta nel momento giusto. In questi anni il Consorzio ha lavorato con accelerazione costante, permettendo al Prosecco di crescere”: con queste parole il presidente del Consorzio di tutela, Stefano Zanette, ha aperto la conferenza stampa di fine anno.
I dati 2018 sono più che positivi, con un risultato della vendemmia di 3,6 milioni di ettolitri, che significano un +10,8% rispetto alla stagione 2017.
Sempre il 2018 si chiuderà con un +6% di vendite in volume, superando così la soglia dei 460 milioni di bottiglie, di cui il 75% destinato all’estero.
Il principale mercato, dopo l’Italia è quello inglese (109 milioni di bottiglie) che fa segnare, nonostante una leggera diminuzione in quantità, un aumento in valore dell’1,3 per cento.
Un dato interessante è l’ulteriore crescita della Francia, patria dello Champagne, che tuttavia con il +14% in volume si conferma come quarto bacino esportativo a livello mondiale, con 15 milioni di bottiglie, dopo gli Usa (73 milioni e +5 sul 2017) e la Germania (41 milioni, +6).
“La parola d’ordine per il 2018 è stata ‘promozione’ e lo sarà anche per il 2019 – promette Zanette -. Le attività compiute negli ultimi 12 mesi si sono concentrate in 8 nazioni chiave. Siamo convinti che sia doveroso lavorare in modo unitario e univoco specie su questo fronte, per essere più forti e incisivi, comunicando e valorizzando le differenze”.
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