Fra pochi giorni, cioè a partire da venerdì 14 gennaio, l’immissione sul mercato della plastica monouso sarà definitivamente fuori legge. Lo stabilisce il Dlgs 196/21, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 285 del 30 novembre, che definisce il termine per l’applicazione, nel nostro ordinamento, della cosiddetta Direttiva Sup (Single use plastic), o, più propriamente, Direttiva 2019/904, già in vigore dal 3 luglio 2021, ma priva, finora, delle parti attuative.

In pratica le norme comunitarie riguardano piatti, bicchieri e altri oggetti usa getta, come i bastoncini per le orecchie, non biodegradabili e compostabili, i prodotti oxo-degradabili, cioè tali da decomporsi o di micro frammentarsi a contatto con l’aria, ma in tempi che l’Ue reputa troppo elevati, e, in più, una serie di attrezzi da pesca a base plastica, che costituiscono un ulteriore aggravio per i mari.

Contestualmente il Cdm ha fissato un credito d’imposta del valore totale di 3 milioni di euro annui nel periodo 2022-24. Beneficiarie sono quelle aziende che si impegneranno attivamente, con appositi piani e accordi, a ridurre il consumo dei beni vietati e a incentivarne, al contrario, la sostituzione con prodotti biodegradabili e compostabili, oppure riutilizzabili.

L’agevolazione fiscale comprende i prodotti elencati nella parte A dell’allegato alla direttiva: tazze per bevande, inclusi i relativi tappi e coperchi; contenitori per alimenti, ossia recipienti quali scatole con o senza coperchio, usati per alimenti e destinati al consumo immediato, sul posto o da asporto, generalmente consumati direttamente dal recipiente e pronti per il consumo senza ulteriore preparazione (per esempio cottura, bollitura o riscaldamento), compresi i contenitori per alimenti tipo fast food. o per altri pasti pronti per il consumo immediato, a eccezione di contenitori per bevande, piatti, pacchetti e involucri contenenti alimenti.

E’ consentito l’esaurimento delle scorte.