Pasqua rossa: una via crucis per commercio, turismo e ristorazione
Pasqua rossa: una via crucis per commercio, turismo e ristorazione
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La Pasqua in zona rossa sarà molto pesante per tutto il Paese e peggio ancora per il nuovo mese di zona rossa deciso dal Governo Draghi ieri, 31 marzo, e valevole fino al 30 aprile.
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Mente si aspettano i conti a livello nazionale, Confcommercio Milano, Monza Brianza e Lodi ha fatto i conti, nella propria area di competenza, delle ripercussioni economiche su commercio, turismo e servizi nel periodo di Pasqua “allargato”, a partire dalla settimana santa, in corso, fino a subito dopo le festività pasquali, cioè da lunedì 29 marzo fino a martedì 6 aprile.
Sarà una vera e propria ‘via crucis’: in 8 giorni si avrà una perdita di fatturato di 228 milioni di euro, - 53,4%, rispetto al periodo di Pasqua 2019 senza Covid.
Nel distretto analizzato sono 69.500 le attività del terziario che subiscono gli effettivi più rilevanti. Veri e propri crolli degli incassi colpiranno, in particolare, ristorazione e pubblici esercizi (da 80,6 a 16, 1 milioni di euro, - 80%), servizi ricreativi (luoghi di spettacolo, palestre, piscine, centri sportivi: da 66,7 a 16,7 milioni, - 75%); commercio al dettaglio (da 79 a 23,1 milioni, - 70,7%); ricettività (da 19,2 a 4,7 milioni, - 75,8%). Cali significativi anche per i servizi alla persona (da 82,9 a 63,6 milioni, - 23,3%) e trasporti (da 98,2 a 74,5 milioni, - 24,1%).
La stima, per un intero mese di zona rossa, è di oltre 1 miliardo e 160 milioni di euro nella sola zona di Milano, Lodi e Monza Brianza, che diventano 2 miliardi e 458 milioni per tutta la Regione, secondo le prime valutazioni di Confcommercio Lombardia.
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