Una nuova nascita per Crik Crok, lo storico marchio di patatine e snack salati di Ica Foods. A capo del processo di risanamento e rilancio dell’azienda di Pomezia (Roma), che sviluppava un fatturato annuo di circa 50 milioni di euro, è l’imprenditrice Francesca Ossani. Dopo la cessione nel 2016, di alcuni importanti beni di famiglia, Ossani - che già conduceva il gruppo per assicurarne la continuità - ha iniziato il percorso di acquisizione, che si è rivelato più complesso del previsto.

Ora, dopo due anni di delusioni, vertenze e immissioni di denaro, Crik Crok è sostanzialmente sua: il 3 maggio 2019, infatti, il Tribunale di Velletri ha emesso il decreto di omologa del concordato preventivo 2017, dopo che era stata respinta la prima istanza del 2015.

La strategia, già progettata e in fase di implementazione, prevede la riduzione delle perdite di bilancio per conseguire, entro il prossimo esercizio 2020, il pareggio del risultato industriale e la ripresa della generazione di flussi finanziari positivi, specie tramite l’ampliamento della quota di mercato grazie a molti nuovi prodotti, packaging e formati.

La radicale trasformazione passa attraverso il drastico ammodernamento dei processi produttivi e degli standard qualitativi.

Crik Crok, che oggi ha una forza lavoro di 154 dipendenti diretti e 500 agenti sul territorio italiano, è un asset noto e presente anche nei Paesi esteri: Spagna, Portogallo, Francia, Croazia, Malta, Brasile, Algeria, Emirati Arabi…

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