In tempi di recessione tirano i canali di vendita alternativi, come dimostrano alcuni casi eccellenti.

Il primo riguarda Eismann, azienda leader nazionale nel settore produzione e distribuzione porta a porta di surgelati: mentre nel 2011 gli italiani hanno ridotto gli acquisti di cibi e bevande mediamente del 4% nello stesso anno l’azienda ha dimostrato un trend in netta controtendenza ed è cresciuta del 3%, portando il numero dei suoi clienti da 400.000 a 440.000, e il fatturato da 113 milioni ai 116 milioni attuali (Ebitda: 7,8 milioni).  Del resto tutto il door to door ha dimostrato durante l’anno un trend intorno al 3-4%.

Dalle vendite porta a porta a quelle dirette: una analisi di Coldiretti spiega che  aumenta chi preferisce fare la spesa dai produttori nelle aziende agricole o nei famer market. Il marchio “Campagna amica”, che fa capo alla stessa Coldiretti, ha attratto oltre 9 milioni di italiani. Successi ottenuti anche grazie alla filosofia del chilometro zero.

L’unica  rete di vendita diretta certificata sul territorio, Campagna amica appunto, ha fatto segnare un fatturato di 489 milioni di euro solo negli 878 mercati, ai quali si aggiungono 3.972 aziende agricole, 670 agriturismi, 163 botteghe per un totale di 5.683 unità.

In crescita anche i gruppi di acquisto solidali (Gas): sono ormai oltre 800 con una rete strutturata presente lungo tutto il territorio nazionale anche se una maggiore concentrazione si segnala in Lombardia, Toscana, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. Negli ultimi 3 anni sono peraltro raddoppiati i gruppi di acquisto “tascabili”,  formati da condomini, colleghi, parenti o gruppi di amici che decidono di fare la spesa insieme per ottenere condizioni vantaggiose, ma soprattutto per garantirsi la qualità.