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Italiani più sostenibili dopo l'Esposizione Universale

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Italiani più sostenibili dopo l'Esposizione Universale

Italiani più sostenibili dopo l'Esposizione Universale

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Redazione

Cos'è cambiato tra il prima e il dopo Expo nel rapporto fra gli italiani e un approccio sostenibile alla vita? Una risposta dettagliata emerge dalla presentazione dell'Osservatorio Nazionale sullo stile di vita sostenibile, l'indagine qualitativa condotta, su 1.

00 soggetti, da LifeGate e dall'istituto di ricerca Eumetra Monterosa.

Se prima dell'Esposizione Universale si notava un atteggiamento tendenzialmente positivo, in questa edizione il trend appare ancora più evidente e robusto. Non solo la percentuale dei soggetti convinti che della sostenibilità non si possa fare a meno anche in tempo di crisi è salita dal 27 al 37%, così come è passata dal 17 al 22% la quota di coloro che ritengono che sia una tendenza da cavalcare, ma soprattutto è cresciuto il livello di dimestichezza e di comprensione dei "vocaboli" della sostenibilità: sviluppo sostenibile, sostenibilità ambientale, energia sostenibile, sostenibilità sociale, mobilità sostenibile…

L'energia rinnovabile è il concetto più popolare, con il 40% del campione che ne ha sentito parlare e saprebbe descriverne il significato (+8%). "Siamo di fronte a un cambiamento significativo e sempre più rilevante della nostra cultura sociale. Esaurite le vecchie ideologie, l'attenzione alla sostenibilità sta diventando sempre più uno dei valori portanti del pensiero collettivo e dei comportamenti che ne seguono”, sottolinea il sociologo Renato Mannheimer. Infatti gli "appassionati" e “interessati" ai temi della sostenibilità, sono saliti al 62% dal 43 per cento.

Il secondo Osservatorio fotografa ulteriori aspetti. L'86%, dichiara di fare sempre la raccolta differenziata (+18 punti) e il 36% evita di utilizzare l'auto ogni qual volta sia possibile (+24). Inoltre, è cresciuta di 21 punti la quota di chi dichiara di consumare alimenti a Km zero, che si attesta al 33 per cento. Di tutto rilievo è anche l'incremento a doppia cifra nell'indice di disponibilità all'acquisto di beni sostenibili. Il 61% comprerebbe elettrodomestici a basso consumo anche a fronte di un prezzo superiore, il 61% lampadine a LED per illuminare la casa e il 26% è disposto a spendere di più per avere energia rinnovabile.

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