I Cavalieri dei beni di consumo
I Cavalieri dei beni di consumo
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di Luca Salomone
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha nominato i 25 nuovi Cavalieri del lavoro, onorificenza istituita nel 1901 e che ha insignito, fino a oggi, comprese le attuali designazioni, 639 manager e imprenditori.
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Molti i profili eccellenti nel settore dei beni di consumo, di cui due nel mondo del caffè.
Eccoli, in dettaglio:
Danesi Caffè
Monta in sella Roberto Danesi, classe 1943, che è, dal 2000, presidente di Danesi Caffè, azienda di famiglia attiva nell’importazione, torrefazione ed esportazione. Oggi l’azienda è presente sul mercato con cinque linee di prodotto: macinato, in grani, monorigine, cialde e capsule. Lavora sulla filiera corta, attraverso l'acquisto della materia prima direttamente da piccoli produttori nel Centro e Sud America e in Africa. Occupa 35 dipendenti.
Caffè Borbone
Altro uomo del caffè, nuovo cavaliere, è Massimo Renda, un napoletano Doc: nato nel 1967, l’imprenditore è presidente di Caffè Borbone, da lui fondata nel 1994 come società di gestione di distributori automatici di caffè per uffici e oggi terzo produttore sul mercato italiano di porzionato in capsule e in cialde. Lo stabilimento di Caivano sforna, ogni giorno, 96 tonnellate di prodotto tra caffè torrefatto e in grani, cialde e capsule. È presente sul mercato con due linee di prodotto, una per il vending e una per la grande distribuzione e la vendita al dettaglio in genere. L’export è del 22%. Occupa 260 dipendenti.
Gruppo Clementoni
Viene invece dal mondo dei giocattoli un nome famoso, quello di Giovanni Clementoni, anconetano del 1962. È dal 2002 amministratore delegato di dell’azienda di famiglia. Sotto la sua guida vengono realizzati investimenti per l’innovazione di processo e parte l’internazionalizzazione, con la costituzione di filiali commerciali in Europa e di una filiale logistica a Hong Kong. Gruppo Clementoni commercializza, ogni anno, 28 milioni di pezzi, tra giocattoli e giochi da tavolo, tradotti in 16 lingue e distribuiti in 83 Paesi, con un export del 70 per cento. Realizza il 90% della produzione nello stabilimento di Recanati. Ha sviluppato i livelli occupazionali da 240 a 600 dipendenti.
De Nigris
Altro nome forte è quello di Armando De Nigris (Napoli, 1964), presidente del gruppo che porta il suo cognome e che è un vero leader nella produzione di aceto e di aceto balsamico di Modena Igp, con una capacità produttiva annua di 30 milioni di litri. Fondata nel 1889, l’impresa rappresenta il 27% delle esportazioni di aceto italiano nel mondo. Armando De Nigris ne ha sviluppato la capacità produttiva, realizzando tre stabilimenti in Emilia-Romagna e affiancando, alla sede storica di Afragola, un ulteriore sito produttivo a Caivano. Oggi il gruppo è in 52 Paesi con un export dell’85 per cento. Controlla oltre il 90% delle materie prime necessarie alle produzioni, avvalendosi di serbatoi con una capacità totale di 60 milioni di litri per lo stoccaggio. Occupa 165 dipendenti.
Antica azienda vitivinicola Leone De Castris
Piernicola Leone De Castris (1961, Lecce) è invece amministratore delegato dell’Antica azienda vitivinicola Leone de Castris, impresa di famiglia, fondata nel 1665 a Salice Salentino. Alla fine degli anni Ottanta, Piernicola vi fa ingresso per diventarne, nel 1991 direttore generale. Ne sviluppa la produzione, con investimenti in innovazione di processo e la realizzazione di nuove etichette con vitigni Doc pugliesi, quali il Primitivo di Manduria, il Copertino e il Locorotondo. Oggi l’azienda si sviluppa su una superfice di 300 ettari, di cui 200 coltivati a vigneto. Ogni anno produce oltre 2 milioni di bottiglie con un export di circa il 50 per cento. Occupa circa 70 dipendenti. L’imprenditore ha anche fondato il Museo del vino “Piero e Salvatore Leone de Castris”.
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