Scatterà tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 la cessione di Grandi Stazioni Retail, spin off del gruppo Grandi Stazioni, che controlla le gallerie commerciali dei 14 maggiori scali ferroviari del nostro Paese e di due snodi in Cecoslovacchia.

Lo ha dichiarato ieri, 28 settembre, durante un convegno fiorentino, l’amministratore delegato del gruppo, Paolo Gallo. "Dovremo convocare l'assemblea dei soci, pensiamo nei prossimi quindici giorni – ha detto Gallo all’agenzia Reuters -. I soci stanno definendo alcuni dettagli, poi procederemo speditamente. Confidiamo di chiudere il progetto di messa sul mercato di Gs Retail a cavallo dell'anno".

In gioco c’è l’equivalente di una dozzina di grandi centri commerciali: circa 700 negozi, che dovrebbero presto salire a un migliaio, 755 milioni di passeggeri all’anno, 140.000 mq di superficie Gla, destinati a passare rapidamente a 230.000, un valore di mercato, secondo le stime, di 800-900 milioni di euro.

Il tutto dislocato fra Roma Termini, la piattaforma più grande con 140 negozi, Milano Centrale (100 negozi), Torino Porta Nuova (60) e poi Firenze Santa Maria Novella, Bologna Centrale, Roma Tiburtina… fino ad arrivare a Bari e Palermo. In Cecoslovacchia, tramite Grandi Stazioni Ceska Republika, sono interessati gli snodi di Praga (60 negozi e 35 milioni di viaggiatori) e di Mariánské Lázně, vicino al confine tedesco.

Ma chi sarà disposto a sborsare quasi un miliardo di euro? I favoriti sembrano essere alcuni grandi fondi internazionali, come gli americani Lone Star e Blackstone, il colosso francese Antin Infrastructure Partners, e il gigante tedesco dei centri commerciali Ece, che in Italia vuol dire centro Megalò di Chieti, Verona Mall e La Cartiera di Pompei.

Proprietà fotografica: Grandi Stazioni