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Federdistribuzione presenta il nuovo Bilancio di sostenibilità del settore
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Federdistribuzione presenta il nuovo Bilancio di sostenibilità del settore
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Presentata a Roma, da Federdistribuzione, la nuova edizione del Bilancio di Sostenibilità di Settore (BSS), realizzato con la collaborazione di Altis, Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
“Vogliamo trasmettere l’idea che l’impegno delle imprese nei confronti dell’ambiente, di collabori e clienti, verso i fornitori e verso la comunità non è sporadico o casuale, ma rappresenta un atto consapevole, che entra a far parte della più autentica strategia d’impresa e sul quale il commitment è molto forte”, ha dichiarato il presidente, Giovanni Cobolli Gigli.
“E’ la testimonianza che la sostenibilità non viene più intesa solo come una leva di posizionamento, ma sta diventando una leva economica. C’è un termine che, secondo noi, sintetizza e racchiude il concetto di sostenibilità perseguito dalle imprese distributive: è il “fair price”, cioè il prezzo giusto, equo al quale il consumatore può soddisfare il proprio bisogno.
“Il consumatore – ha continuato Cobolli Gigli - non compra solo un prodotto, ma compra tutto quello che c’è intorno: compra convenienza, servizio, scelta, qualità, sicurezza, ambientazione, igiene, competenza del personale. Ma compra anche rispetto della legalità, applicazione dei contratti di lavoro, correttezza fiscale e vera concorrenza tra operatori”.
Dalla nuova edizione emerge, infatti, un settore in movimento verso una maggiore consapevolezza del proprio impatto sociale e ambientale. Rispetto alla prima edizione l’impegno delle aziende è cresciuto.
Verificando gli indicatori misurati sia nel 2012 che nel 2014, cresce il numero di imprese che ha messo in atto buone pratiche nei confronti dei clienti (+11%), dei collaboratori (+9%), dei fornitori (+15%), dell’ambiente (+5%), delle comunità (+3%), della corporate governante (+2%) e della comunicazione (+12%).
“Vogliamo trasmettere l’idea che l’impegno delle imprese nei confronti dell’ambiente, di collabori e clienti, verso i fornitori e verso la comunità non è sporadico o casuale, ma rappresenta un atto consapevole, che entra a far parte della più autentica strategia d’impresa e sul quale il commitment è molto forte”, ha dichiarato il presidente, Giovanni Cobolli Gigli.
“E’ la testimonianza che la sostenibilità non viene più intesa solo come una leva di posizionamento, ma sta diventando una leva economica. C’è un termine che, secondo noi, sintetizza e racchiude il concetto di sostenibilità perseguito dalle imprese distributive: è il “fair price”, cioè il prezzo giusto, equo al quale il consumatore può soddisfare il proprio bisogno.
“Il consumatore – ha continuato Cobolli Gigli - non compra solo un prodotto, ma compra tutto quello che c’è intorno: compra convenienza, servizio, scelta, qualità, sicurezza, ambientazione, igiene, competenza del personale. Ma compra anche rispetto della legalità, applicazione dei contratti di lavoro, correttezza fiscale e vera concorrenza tra operatori”.
Dalla nuova edizione emerge, infatti, un settore in movimento verso una maggiore consapevolezza del proprio impatto sociale e ambientale. Rispetto alla prima edizione l’impegno delle aziende è cresciuto.
Verificando gli indicatori misurati sia nel 2012 che nel 2014, cresce il numero di imprese che ha messo in atto buone pratiche nei confronti dei clienti (+11%), dei collaboratori (+9%), dei fornitori (+15%), dell’ambiente (+5%), delle comunità (+3%), della corporate governante (+2%) e della comunicazione (+12%).
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