Dopo l'incendio Roncadin investe 35 milioni
Dopo l'incendio Roncadin investe 35 milioni
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Dopo il devastante incendio che, il 22 settembre ha portato via 6.
00 mq e 4 linee produttive dell’impianto di Meduno (Pordenone), causando 50 milioni di danni, ma almeno, per fortuna, ha risparmiato le persone grazie alle efficienti procedure di evacquazione, Roncadin, re della pizza surgelata con 97 milioni di euro di fatturato e una produzione 2016 di 82 milioni di pezzi, mette sul tappeto un forte investimento per rilanciare la propria attività.
Lo rivela l’amministratore delegato, Dario Roncadin: «Già martedì 26 settembre – racconta il coraggioso e dinamico imprenditore friulano - abbiamo riavviato le linee 5 e 6 che nei prossimi mesi lavoreranno 7 ore su 7, 24 ore su 24, per poter garantire la produzione richiesta dai clienti. Per tornare ai ritmi di lavoro abituali e sostenere l’attività nel lungo periodo, avremo però bisogno di aumentare la capacità produttiva: abbiamo ipotizzato di realizzare entro il 2019 due nuove linee, per un investimento a medio-lungo termine di almeno 35 milioni di euro».
Roncadin al momento opera con due linee: la numero 5, realizzata nel 2016, e la numero 6, inaugurata appena due settimane fa: impianti nuovi, tecnologici e performanti che lavorando 24/7 potranno, nei prossimi mesi, riportare la produzione a circa 2 milioni di pezzi a settimana. «Per tornare agli abituali ritmi di lavoro 5 giorni su 7 con turni da 6 ore – spiega Roncadin – stiamo già pensando a due nuove linee. Per la prima di queste stiamo individuando proprio in questi giorni un sito adatto: uno potrebbe essere nell’area attigua alla linea 6, dove è collocata una parte significativa dell’impianto fotovoltaico, ma potrebbero aprirsi altre opportunità da valutare. Una cosa è certa: il nostro obiettivo è completare la costruzione di questa prima linea nel giro di sei mesi».
Per dare un’idea dei costi di cui si ragiona, il recentissimo investimento per realizzare la linea 6, inaugurata a inizio settembre, è stato dell’ordine dei 7 milioni di euro.
«Fondamentale è stata, per riavviare le attività, la disponibilità data dai dipendenti per salvare l’azienda: non potremo mai ringraziarli abbastanza», conclude l’amministratore delegato. I lavoratori, 540 in tutto, in questi mesi saranno operativi su un orario riorganizzato, secondo l’accordo siglato lunedì da proprietà e sindacati, per poter produrre 7 giorni su 7 con tre turni da 7 ore. La produzione attuale è di 237.000 pizze al giorno, volume che sarà incrementato progressivamente per arrivare a oltre 2 milioni di pezzi a settimana.
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