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Divorzio consensuale tra Esselunga e Il Gigante
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Divorzio consensuale tra Esselunga e Il Gigante
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Secondo il settimanale “Il Mondo” tra Esselunga e Il Gigante strarebbe per scoppiare la pace o, per meglio dire una sorta di divorzio consensuale. La questione sta in questi termini: a suo tempo il gruppo di Bernardo Caprotti è riuscito a mettere insieme una quota del 24,5% dei supermercati Il Gigante, con una spesa pari a 45 milioni. I risultati sperati però non sono mai stati ottenuti ed Esselunga non è nemmeno riuscita a penetrare più di tanto nel patto di ferro che vede il 65% del Gigante in mano alla società cassaforte Riva Azzurra.
Caprotti ha tentato varie volte di girare la quota ad altri, ma senza riuscirvi. Oggi però i tempi sarebbero più favorevoli all’operazione e Tip (Tamburi investment partners) sarebbe entrata in scena per negoziare la quota Esselunga per un controvalore che viene stimato all’incirca in 250-300 milioni di euro.
L’operazione porrebbe fine a uno stressante braccio di ferro tra le due insegne. Del resto il fatto che un concorrente tanto forte abbia in cassa le quote di un rivale appare agli analisti abbastanza paradossale.
Caprotti ha tentato varie volte di girare la quota ad altri, ma senza riuscirvi. Oggi però i tempi sarebbero più favorevoli all’operazione e Tip (Tamburi investment partners) sarebbe entrata in scena per negoziare la quota Esselunga per un controvalore che viene stimato all’incirca in 250-300 milioni di euro.
L’operazione porrebbe fine a uno stressante braccio di ferro tra le due insegne. Del resto il fatto che un concorrente tanto forte abbia in cassa le quote di un rivale appare agli analisti abbastanza paradossale.
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