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A Eurocarne industria e distribuzione fanno il punto sui consumi

A Eurocarne industria e distribuzione fanno il punto sui consumi
A Eurocarne industria e distribuzione fanno il punto sui consumi

A Eurocarne industria e distribuzione fanno il punto sui consumi

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Redazione

E’ in corso di svolgimento, presso Veronafiere, la 26ª edizione di Eurocarne, il salone internazionale sulla filiera delle carni con 170 espsositori, che si chiuderà mercoledì 13 maggio.

Per la prima volta la rassegna rappresenta l’intero settore: dall’allevamento e macellazione, passando per l’industria di lavorazione, trasformazione e confezionamento, fino alla distribuzione, nelle sue diverse forme.


L’obiettivo è di rilanciare i consumi, in favore di un comparto, quello carneo appunto, che in Italia vale oltre 32 miliardi di fatturato, tra parte industriale e zootecnica, e dà lavoro a 180.000 persone.

«Per questo – ha spiegato il presidente di Veronafiere, Ettore Riello – è prioritario riscoprire e diffondere una vera cultura della carne, che, dall’allevamento alla tavola, è fatta di tradizioni e innovazione costante. Per apprezzare e valorizzare questo prodotto bisogna conoscerlo e servono figure professionali, in macelleria come nei banchi della Gdo o nei ristoranti, in grado di soddisfare un consumatore sempre più esigente».

In effetti – secondo elaborazioni di Ismea su dati Nielsen - gli acquisti scendono a valore (-5,4%) e a volume (-3,2%), mentre cresce il segmento degli elaborati di carne rossa e bianca (+3% a volume) e si consolidano gli avicoli, che nel quinquennio 2009-2014 registrano un incremento della spesa da parte delle famiglie del 10%, superiore alla crescita della carne suina (+4,1 per cento).

Tali tendenze sono in linea con l’effetto della spending review dei nostri connazionali, che ha portato 3 italiani su 4 a cambiare le proprie abitudini verso una minore spesa di scorta e una forte attenzione alle promozioni.

La conseguenza di simili evoluzioni è che la moderna distribuzione deve rapportarsi sempre di più con un consumatore definito «flexitariano», orientato cioè a limitare l’apporto proteico dei derivati della carne (rossa in particolare), interessato e attento alla propria esperienza di consumo, connesso, responsabile degli acquisti.


Queste tematiche saranno presentate oggi, 11 maggio, durante la tavola rotonda “Cambiano i consumi alimentari. Quale futuro per il reparto carni”. Intervengono Aspiag, Coop Italia, Magazzini Gabrielli, Inalca, Soalca, Unipeg-Assofood. Costituirà una solida base di riflessione una ricerca quanti-qualitativa diretta da SGmarketing e realizzata in aprile su un campione di 1.000 responsabili degli acquisti.

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