Vino: il futuro dell'export passa dai Millennials
Vino: il futuro dell'export passa dai Millennials
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Si è svolto presso la Sala Rossa dell’Agenzia di Pollenzo, struttura albertina che ospita l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche e la Banca del Vino il convegno “Il vino secondo i Millennials: una nuova generazione di consumatori” promosso da Verallia e Nomisma per discutere di prospettive e strategie a sostegno dell’export vinicolo e degli altri prodotti dell’agroalimentare italiano sul ricco mercato USA.
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Al convegno sono stati presentati i risultati della ricerca “Indagine sui Millennials - il ruolo del packaging per il consumatore di vino” realizzata da Winemonitor Nomisma. La ricerca, infatti, ha messo a confronto l’approccio al vino dei Millennials statunitensi e italiani, fotografandone le percezioni e i principali driver di scelta nell’acquisto e consumo di vino, tra i quali il packaging dimostra di avere un ruolo di primaria importanza.
Le differenze di atteggiamento tra le due sponde dell’Atlantico sono ragguardevoli. I giovani adulti USA, ad esempio, scelgono il vino per la notorietà del brand (32%) e molto meno per il tipo di vino (21%). All’opposto, il primo criterio di scelta dei Millennials italiani è la tipologia del vino (51%), mentre la notorietà del brand è del tutto marginale (10%).
Le percezioni divergono anche sull’importanza del prezzo basso o promozionale, alta negli USA (20%) e bassa in Italia (11%), nonché sulla rilevanza del paese/territorio di origine, più alta in Italia (21%) che negli USA (15%). Nella scelta del vino entrano anche fattori puramente estetici e di design come il packaging e le etichette, indicati dal 10% del campione USA e dal 5% di quello italiano.
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