Fast Retailing si aspettava già prima della catastrofe di far registrare una diminuzione dell'attività sul suo esercizio. Il gruppo nipponico aveva in effetti già dovuto subire un ribasso del 5% delle proprie vendite nel mese di febbraio, a perimetro comparabile, sul mercato giapponese.
Il terremoto ha interessato 160 negozi dell'azienda, con Uniqlo che ha addirittura escluso dal calcolo i 37 punti vendita che hanno dovuto chiudere per almeno una settimana. La catastrofe ha toccato direttamente in totale 160 unità della rete giapponese.