La scorsa settimana, con non poca sorpresa e altrettanta amarezza, abbiamo appreso la notizia della chiusura di Retail Watch.

Dopo quasi un decennio di vita, la testata creata e diretta dal decano dei giornalisti italiani specializzati nel settore della grande distribuzione e del largo consumo, Luigi Rubinelli, ha cessato le pubblicazioni, lasciando smarriti moltissimi lettori, “orfani”, d’ora in avanti, di analisi, commenti e punti di vista sull’evoluzione del retail italiano a volte anche molto critici ma indubbiamente sempre acuti, competenti e indipendenti.

Contenuti e contributi che per profondità di lettura e interpretazione delle dinamiche evolutive della distribuzione italiana (e non solo) non trovano eguali nella cosiddetta stampa trade, né in quella cartacea né in quella online, se non raramente e in modo occasionale. Non staremo certo a sindacare sulle motivazioni che hanno condotto Rubinelli a questa scelta. Ci associamo però alle numerose manifestazioni di rammarico per l’interruzione di una voce così autorevole che ha saputo, nell’ultimo decennio, “raccontare il retail” in modo unico e spesso graffiante.

Nel settembre del 2011 Distribuzione Moderna salutò con grande plauso l’ingresso di Retail Watch nel ristretto parterre delle testate specializzate nel mondo del retail. L’articolo di Primo Piano che dedicammo all’evento recitava nel titolo: “C’è spazio per tutti”. Oggi quello spazio viene a mancare. E con esso, purtroppo, viene a mancare la preziosa attività di un “punto di osservazione” continuativo del retail che ha arricchito negli ultimi dieci anni la cultura dell’intera business community della Gdo e del largo consumo.