Lucio Mastroberardino, presidente dell’Unione italiana vini, dichiara di condividere le recenti affermazioni di Giancarlo Galan, ministro delle Politiche agricole, sullo stato del settore: “È certamente in sofferenza anche e soprattutto per scelte sbagliate, passate e recenti. Siamo tuttavia sicuri che il ministro sarà il primo a sedersi al tavolo quando le organizzazioni imprenditoriali e agricole gli sottoporranno un piano d’uscita”. Errori ne sono stati fatti, e anche parecchi, sostiene Mastroberardino invitando ad evitare uno scaricabarile delle responsabilità: “E’ però urgente stilare un’agenda di azioni concrete e condivise con l’obiettivo di fare pulizia sul mercato delle produzioni obsolete, dei produttori improvvisati e non attrezzati a stare sul mercato, incentivandoli a uscire. In seguito si dovrà porre mano a una rivisitazione della politica vitivinicola nel senso più ampio aggiornando il catasto vigneti, razionalizzando il sistema dei controlli, evitando duplicazioni e sovrapposizioni, ma soprattutto spostando l’attenzione dalla parte amministrativo-burocratica, oggi prevalente, a quella qualitativa. E questo lo si potrà fare riducendo drasticamente il numero delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche. Basta insomma con i disciplinari che alzano le rese in vigneto e in cantina, bisogna incentivare i consorzi e le regioni ad attuare misure di contenimento delle produzioni”.