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Settembre freddo: vendite di alimentari -4,5%. Si allarga la forbice fra Gdo e discount

Settembre freddo: vendite di alimentari -4,5%. Si allarga la forbice fra Gdo e discount
Settembre freddo: vendite di alimentari -4,5%. Si allarga la forbice fra Gdo e discount

Settembre freddo: vendite di alimentari -4,5%. Si allarga la forbice fra Gdo e discount

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Emanuele Scarci

di Emanuele Scarci

Cala la scure dell’inflazione sui consumi delle famiglie.

Secondo Istat, le vendite al dettaglio di settembre aumentano del 4,1% a valore e diminuiscono del 2,7% a volume rispetto all’analogo mese del 2021.
In particolare, le vendite di alimentari balzano del 6,8% a valore e si contraggono del 4,5% a volume. Va un po’ meglio al non food: +2,1% a valore -1,5% a volume.

Quanto ai trend dei canali distributivi, si allarga la forbice tra grande distribuzione e discount. A settembre 2022, gli ipermercati registrano una crescita a valore, su base annuale, del 6,2% e i super del 7,1%; i discount hanno segnato +11,5%. Un segnale che anche i negozi low cost hanno aumentato i prezzi, ma sono riusciti a strappare una fetta delle vendite agli altri canali.

L’effetto dopante dei prezzi, ha spinto il valore delle vendite al dettaglio per tutte le forme di vendita: la grande distribuzione (+7,1%), le imprese operanti su piccole superfici (+1,4%), le vendite al di fuori dei negozi (+0,8%) e il commercio elettronico (+3,7%).


Discount in fuga

Secondo Assoutenti “per affrontare il caro-prezzi e le bollette alle stelle le famiglie non solo tagliano le spese primarie come gli alimentari, ma modificano profondamente le proprie abitudini di acquisto. Le vendite nel comparto alimentare si riducono infatti a settembre del 4,5% in volume, una contrazione di 337 euro annui per un nucleo con due figli. Le famiglie poi puntano sempre più sul risparmio, come dimostra la crescita delle vendite presso i discount alimentari, che a settembre salgono del +11,5% su base annua, segnando il dato più elevato tra tutti gli esercizi commerciali.

Per Carlo Alberto Buttarelli, direttore di Federdistribuzione, si apre “uno scenario critico in vista del Natale, su cui gravano inflazione e caro-energia, confermato anche dalla recente rilevazione condotta da Ipsos per Federdistribuzione sul sentiment dei consumatori: più di 3 su 5 si aspettano un Natale sottotono per la propria famiglia. Gli italiani, a causa del difficile contesto economico che stiamo vivendo, prevedono di ridurre sensibilmente i consumi legati al periodo natalizio: il 65% dichiara di voler diminuire l’acquisto di ornamenti e addobbi natalizi, il 62% spenderà meno per fare regali destinati a persone adulte, il 50% taglierà l’acquisto di prodotti alimentari tipici delle festività e il 47% ridurrà la spesa dedicata ai regali per i bambini. Un quadro preoccupante, che potrebbe anticipare l’inizio di un periodo di vera e propria crisi dei consumi nei primi mesi del 2023”.

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