Rana investe 78 milioni per crescere e sigla un accordo di sviluppo con il Mimit
Rana investe 78 milioni per crescere e sigla un accordo di sviluppo con il Mimit
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di Emanuele Scarci
Ritorna in Italia una parte della produzione del pastificio Rana.
Grazie a un investimento complessivo di 78 milioni di euro, verrà potenziata la capacità degli stabilimenti italiani dello stabilimento cuneese di Moretta che accoglierà la produzione di piatti pronti trasferita dal Belgio.
La notizia arriva con il via libera all’accordo di sviluppo da parte del ministero delle Imprese e del made in Italy, che ha siglato un Accordo di sviluppo con Rana, big internazionale della pasta fresca ripiena in Europa e negli Usa. L'accordo, di particolare rilevanza strategica per i territori delle regioni Piemonte, Lombardia e Veneto, prevede la realizzazione di un programma di sviluppo industriale finalizzato all'aumento della capacità produttiva di pasta, sughi e piatti pronti. A sostegno dell'investimento, il ministero ha concesso oltre 9,6 milioni di agevolazioni a fondo perduto. La Regione Piemonte comparteciperà economicamente con 350 mila euro. L'accordo sarà gestito da Invitalia per conto del ministero.
Il programma coinvolgerà gli stabilimenti di Moretta, Gaggiano (Milano) e San Giovanni Lupatoto (Verona), con la realizzazione di opere accessorie e funzionali all'ampliamento, e il trasferimento nello stabilimento di Moretta.
Le
ricadute
L'azienda, guidata
dal ceo Gianluca Rana, 58 anni, con la sottoscrizione dell'accordo prevede un incremento
occupazionale di 96 lavoratori (su 1.600 attuali) e un impatto di oltre 180
milioni sulla filiera produttiva, con ricadute positive sui fornitori di
materie prime (verdure, formaggi, farine, carni e salumi), composti per oltre
l'80% da imprese di piccole e medie dimensioni e sui fornitori di packaging e
tecnologia di produzione.
Rana controlla 8 stabilimenti di cui 2 negli Stati Uniti. In Nord America la società veronese fattura oltre 500 milioni di dollari. Nel 2022 il gruppo Rana ha realizzato ricavi consolidati per 1,2 miliardi (984,3 milioni l’esercizio precedente), un utile operativo di 26 milioni (44 milioni) e un utile netto di 21 milioni (30 milioni). Il debito finanziario netto ammonta a 403 milioni e gli asset materiali a 633,6 milioni.
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