In occasione di Amazon “Prime Day” del 16 e 17 luglio scorsi Berg ha voluto fare un confronto con il giorno subito precedente il primo dei due Prime Day, ovvero il 15 luglio.
Tanti i prodotti esposti: si passa dai 22.496 prodotti esposti il giorno prima ai 22.796 del 16 luglio per scendere poi ai 21.772 del secondo giorno di offerte.
La percentuale di variazione avvenuta nei due giorni fatidici: sommando tutti i modelli che sono stati proposti nei due giorni (pari a 24.624), ben 3.376 i modelli che sono apparsi nel primo giorno di Prime Day, e ben 2.852 quelli “spariti” (forse esauriti?) tra il primo e il secondo giorno, parzialmente rimpiazzati da 1.828 nuovi modelli apparsi il 17.
Sono apparsi prodotti che spaziavano sull’intero arco delle merceologie “tech”. Ma andando a scavare un po’ più nel profondo, si vede come in realtà le top10 categorie facciano da sole il 90% dell’esposto (o della “Quota display”, per dirla in termini tecnici). Fortissima prevalenza del ped (piccolo elettrodomestico) che domina con un 33% di display, seguito da hardware (13%) e telefonia (10%).
Scendendo a livello di famiglia sono stati i cellulari a guidare, con il 10% di display, seguiti da vicino da tutto ciò che di piccolo elettrodomestico trova spazio in cucina, ovvero apparecchi cucina (7%) e apparecchi cottura (5%). communication devices (5%) e monitor (4%) seguono subito sotto al podio, per poi lasciare di nuovo spazio al ped, rappresentato dagli aspirapolvere (4%).
Il solito dilemma: sono vere offerte? E’ questa la domanda a cui, a valle di ogni Prima Day o Black Friday, si tenta di dare una risposta. E anche questa volta, parecchie ombre si addensano attorno al Prime Day, almeno per quanto riguarda il mondo tech.
Se infatti si vanno a contare tutti i modelli che erano presenti già il 15 luglio, e che sono stati esposti poi il 16 e 17, si arriva alla cifra di 21.243 modelli: se si confronta il prezzo di questi modelli tra il minimo praticato il 16 e 17 e quello praticato il giorno prima, si scopre che: ben il 66% dei modelli avevano lo stesso prezzo del giorno prima, senza quindi variazioni di sorta; un non indifferente 8% aveva addirittura un prezzo superiore; solo il restante 26% ha presentato un reale taglio prezzo rispetto al giorno precedente.
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