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Prezzi caldi nel carrello: nel 2023 la media del grocery è +9,5%

Prezzi caldi nel carrello: nel 2023 la media del grocery è +9,5%
Prezzi caldi nel carrello: nel 2023 la media del grocery è +9,5%

Prezzi caldi nel carrello: nel 2023 la media del grocery è +9,5%

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Emanuele Scarci

di Emanuele Scarci

Dicembre tiepido per i prezzi al consumo ma la tensione nel carrello della spesa rimane quasi inalterata.

I dati preliminari di Istat indicano a dicembre un indice generale dei prezzi a +0,6% da +0,7% di novembre; scende di pochissimo la febbre nel carrello della spesa, soltanto dal +5,4% al +5,3%, un decimale meno del dato tendenziale di novembre. Il segnale che lo scarico sugli scaffali degli aumenti continua.
I prezzi medi del 2023 relativi al solo grocery (alimentari più prodotti per la cura della casa e della persona) sono balzati del 9,5% contro l'8,4% del 2022. L'indice generale dei pezzi al consumo indica invece una crescita del 5,7%, rispetto al +8,1% del 2022.
Secondo l’Istituto di statistica, la frenata dei prezzi sull’anno si deve prevalentemente ai prezzi dell’energia (da -34,9% a -41,7%) e, in misura minore, al rallentamento degli alimentari lavorati (da +5,8% a +5%).
Sorpresa nell'Eurozona (20 Paesi), dove, a dicembre, l’inflazione annua è tornata a salire per un confronto statistico sfavorevole legato ai prezzi dell'energia: è salita al +2,9% dal +2,4% di novembre. In dettaglio, le stime per la Germania e la Francia sono del +3,7%.

Nuovi aumenti in vista

Diverse catene del retailer, da Coop a VéGé, lamentano di aver ricevuto dai fornitori ancora richieste di aumenti rilevanti per il 2024 che si aggiungeranno ai ritocchi maturati del biennio 2022/23.
Le dichiarazioni di Federdistribuzione rimangono però improntate al fair play. Il presidente Alberto Buttarelli, commenta che “dicembre conferma il trend di rallentamento della crescita dei prezzi. L’iniziativa ‘Trimestre anti-inflazione’, conclusasi con il mese di dicembre, ha prodotto effetti positivi nel rallentare i prezzi del carrello della spesa e nel sostenere i consumi alimentari. Le famiglie hanno apprezzato, in modo particolare, i prodotti a marca del distributore, che hanno garantito un’offerta sempre conveniente e di qualità. Nel 2024 proseguirà l’impegno delle aziende distributive nel difendere il potere d’acquisto delle famiglie. Auspichiamo che anche le aziende industriali dei beni di largo consumo di marca contribuiscano a questo obiettivo e con responsabilità intervengano per ridurre, laddove possibile, i prezzi di listino dei prodotti”.

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