Pink Lady si affida a un modello di filiera integrata
Pink Lady si affida a un modello di filiera integrata
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Pink Lady, a 25 anni della sua presenza in Italia diffusa nei territori più vocati per la coltivazione melicola quali Alto Adige ed Emilia-Romagna, forte dei propri asset strategici, ha consolidato il suo posizionamento di mela premium capace di generare impatti positivi nelle tre dimensioni, ambientale, economica e sociale: dall’albero alla tavola del consumatore finale.
L’incontro dedicato alla stampa di settore a Milano si è posto come un’occasione di confronto per svelare la road map del futuro della mela dal bollino a forma di cuore guidata dalla “Carta degli impegni” che prende forma attraverso numeri di mercato, valori condivisi, best practice agroecologiche innovative, gestione della biodiversità e testimonianze trasversali in prima persona dei produttori.
Pink Lady Europe, Aple, Associazione nata nel 1997 in Francia con sede a Le Pontet, Avignone, riunisce al suo interno vivaisti, produttori e operatori di mercato, con lo scopo principale di far prevalere l’interesse generale su quello del singolo soggetto, e rappresenta un modello pioneristico unico di filiera melicola europea che per prima ha introdotto la formula di Club varietale. Lo scopo dell’associazione è di permettere una equa remunerazione per tutti i membri, attraverso il costante monitoraggio della quantità e qualità di mele prodotte e immesse nel mercato.
L'intera associazione è mobilitata a perseguire il suo piano per la neutralità al carbonio entro il 2030, attraverso una road map orientata dalla propria “Carta degli Impegni” – 14 obiettivi di sostenibilità sociale, economica e ambientale – per una transizione sempre più green della produzione, con iniziative focalizzate sulla riduzione dell’impatto sull’ambiente grazie a pratiche agroecologiche innovative e l'empowerment delle nuove generazioni di frutticoltori. Obiettivo: consolidare il proprio posizionamento e continuare a generare valore per tutta la filiera, fino al consumatore.
La filiera produttiva Pink Lady coinvolge attivamente 3 Paesi e 3.145 produttori: Francia: Sud-Est, Sud-Ovest, Valle della Loira – 617 produttori; Italia: Alto Adige, Emilia-Romagna – 2.455 produttori, pari al 78% del totale dei produttori; Spagna: Lleida, Girona – 73 produttori. Vi sono 4 tipologie di attori: 10 vivaisti che producono gli alberi grazie a un lavoro di selezione naturale e di riproduzione in vivaio; 3.145 produttori che realizzano un lavoro minuzioso durante tutto l'anno per produrre una mela di qualità; 81 stazioni di confezionamento nelle quali si selezionano, conservano e confezionano le mele che diventeranno delle Pink Lady e Pinkids; 13 distributori autorizzati che assicurano la commercializzazione di Pink Lady in 50 paesi. Per un totale di 10.000 persone (il 59% sono produttori) tra dipendenti diretti (circa 4.000) e indiretti, per 5.300 ettari di frutteti.
In Italia la coltivazione della Pink Lady è presente nelle regioni più produttive e vocate dal punto di vista melicolo, l’Alto Adige e l’Emilia-Romagna, con 2.440 ettari di frutteti. Un impatto positivo sull’economia locale italiana con circa 3.000 occupazioni sostenute dal settore, di cui quasi la metà di impieghi diretti (860 in Alto Adige e 580 in Emilia-Romagna). Sono presenti, inoltre, sul territorio 21 stazioni di confezionamento e 6 distributori autorizzati.
Nonostante la fotografia di un settore tra luci e ombre, la stagione 2023/24 si preannuncia produttiva per Pink Lady che consolida e mantiene le sue posizioni con una stima potenziale del volume di vendite in Europa per il prodotto a marca Pink Lady e PinKids di 225.000 tonnellate (di cui 90.000 in Italia) rispetto alle 180.000 (di cui 75.000 in Italia, +40% in 10 anni) della scorsa stagione, ovvero +25% a livello europeo e +20% in Italia.
Dunque, numeri che le consentono di mantenere quote di mercato stabili, consolidando al tempo stesso la leadership nel segmento Premium. Positive anche le performance di Pink Lady in termini di penetrazione con un tasso che sfiora il 50% in Irlanda e oltre il 20% in Danimarca, Belgio, Francia, Germania e Regno Unito. Questi risultati sono stati possibili grazie alle solide partnership strette con i retailers e agli sforzi compiuti dall’Associazione Pink Lady Europa e da tutti i suoi componenti nel sostenere la marca nel dare un continuo dinamismo alle attività promozionali e di comunicazione.
I dati recenti evidenziano una crescita regolare per Pink Lady in Italia, con una quota di mercato a volume, nel mercato mele, che ha superato il 3% nella stagione 2021/2022; un risultato che sottolinea la fiducia dei consumatori italiani nel marchio e la sua posizione di rilievo nel settore dell’ortofrutta, rivelando un tasso di penetrazione che testimonia la sua popolarità e si riflette in un aumento del 9% dei volumi venduti di Pink Lady®, una performance molto positiva e in contro tendenza rispetto all’andamento negativo del settore che registra un calo generale di volumi del 10% per il mercato frutta e un -4% per la categoria mele.
La filiera responsabile di Pink Lady non solo è sinonimo di un marchio commerciale, ma di un'organizzazione in cui tutte le aziende produttrici sono certificate Global gap e seguono rigidi capitolati di qualità che sono parte integrante della Carta degli Impegni di Pink Lady, un documento programmatico che, partendo da 4 temi – il consumatore, i produttori, i territori e l’ambiente – ha sviluppato 14 impegni legati a importanti obiettivi: preservare l’ambiente e il terreno che nutre le mele Pink Lady, garantire ai produttori un’equa retribuzione, contribuire allo sviluppo dei territori in cui si producono le mele, garantire la massima qualità e salubrità dei frutti, condividere con i consumatori valori e strategie per il futuro del pianeta. Con il proprio codice, Pink Lady® Europe si mobilita per uno sviluppo della sostenibilità, intesa come atteggiamento responsabile nei confronti dell’uomo e della natura, lungo l'intera catena di creazione del valore. Per raggiungere questo obiettivo, l’associazione analizza tutti i processi della filiera di produzione e li migliora: dal lavoro nel frutteto passando per le stazioni di confezionamento, fino alla distribuzione.
Per rispondere alle sfide dell’agricoltura di oggi e di domani, Pink Lady Europe individua progetti di ricerca e sviluppo relativi alle nuove tecniche e tecnologie, redditizi per l’intero settore dell’arboricoltura sostenibile. Queste iniziative sono sostenute da Pink Lab, incubatore di progetti e soluzioni innovative che seleziona imprese e le aiuta a sviluppare sistemi di tecnologia, arricchendosi nello studio di diverse modalità di impianto.
Il programma Bee Pink riflette l'impegno per la conservazione degli impollinatori, e in particolare le api, fondamentali per la biodiversità e la produzione frutticola. Grazie a partnership con gli apicoltori locali, al momento della fioritura i produttori introducono delle arnie nei frutteti, garantendo con questa operazione una impollinazione ottimale e la trasformazione dei fiori in frutti.
La sostenibilità è al centro delle azioni di Pink Lady Europe, che ha eliminato la plastica nelle confezioni monouso, risparmiando in media 660 tonnellate di plastica in una stagione: confezioni 100% cartone, alveoli di cellulosa per i vassoi destinati allo sfuso. Il cartone è certificato Fsc, proveniente da foreste gestite responsabilmente.
L'impegno per la lotta allo spreco alimentare si concretizza attraverso l'obiettivo di minimizzare i frutti da scartare, migliorando costantemente i metodi di produzione grazie a Pink Lab e al monitoraggio tecnico della qualità. Le mele commercializzate con il marchio Pink Lady rappresentano dal 70 al 80% della produzione; quelle meno colorate sono particolarmente apprezzate in cucina, mentre le mele più piccole sono commercializzate con il marchio PinKids: le stesse specifiche di qualità, colore e gusto, l’unica differenza è il formato più piccolo che permette ai bambini di gustare una mela che si adatta perfettamente alle loro mani e al loro appetito. Le mele non selezionate, invece, sono utilizzate nelle industrie di trasformazione alimentare per produrre prodotti di qualità: estratto e polpa di frutta. Infine, le mele non consumabili sono utilizzate per l’alimentazione animale, il compost o la fertilizzazione del terreno.
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