Sono finalmente in calo i prezzi dell'olio d'oliva all'origine in Italia, Spagna e nel Mediterraneo: una riduzione mediamente di 1-2 punti percentuali rispetto a gennaio 2024, che interrompe un ciclo di aumenti pressoché ininterrotti durato quasi due anni, seppur ancora lontani dai valori del 2020. È ancora presto per stabilire se i prezzi continueranno a scendere a marzo e nei mesi a seguire ma, dopo un periodo caratterizzato da forte volatilità causata da limitate scorte europee e da una domanda globale costante, si attende un ritorno alla normalità.

È quanto emerge dall’Osservatorio mensile di Certified Origins, uno dei principali produttori e distributori a marchio privato di olio d'oliva extravergine certificato (Igp e Dop), oli mono-origine e blend tracciabili. Questa inversione di tendenza è stata favorita dalle abbondanti precipitazioni che negli ultimi mesi hanno interessato la penisola iberica, portando cauto ottimismo per il prossimo raccolto (2024-2025) nell’area che produce quasi la metà della produzione mondiale e dove i prezzi stanno calando più rapidamente.

In Italia il rallentamento della corsa dei prezzi dell’Evo nei primi mesi del 2024 non ha ancora trovato riscontro sui prezzi a scaffale. Si registra quindi una contrazione dei consumi, anche se in minor misura rispetto ad altri paesi europei. Nonostante ciò, l’Italia mantiene il primato tra i paesi consumatori di olio d’oliva con 410mila tonnellate annue nel 2023, al contrario della Spagna che con 300mila tonnellate perde il secondo posto in favore degli Stati Uniti (375mila tonnellate).