di Emanuele Scarci

Scontro senza ripensamenti tra Pam Panorama e sindacati. Questi ultimi accusano l’azienda di mancanza di visione strategica e denunciano una pericolosa penuria di merce nei punti vendita. L’azienda ritiene del tutto infondate le accuse, sottolinea che i negozi sono regolarmente riforniti e non c’è nessuna crisi finanziaria, anzi continuerà il processo di rilancio, comprese nelle grandi superfici.

Per domani, 24 novembre, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato lo sciopero nazionale dei 7mila addetti della catena commerciale e di quelli in appalto, con presidio statico al ministero dello Sviluppo economico. I sindacati contestano la nuova organizzazione del lavoro, a cominciare dal processo di internalizzazione dei servizi di pulizia dei negozi, finora affidati a 3 ditte specializzate. Inoltre il management mancherebbe di visione strategica.

<<Pam Panorama – dichiara Vincenzo Dell’Orefice, segretario nazionale aggiunto di Fisascat-Cisl – ha, da anni, due problemi: calo dei ricavi e risultati negativi, con perdite ripianate costantemente dalle altre società del gruppo. Nell’ambito del food, sono stati gli unici a fare un massivo ricorso alla Cig in deroga in diversi negozi di Emilia, Toscana e Lazio. Inoltre, gli scaffali non riforniti di alcuni generi, come ci riferiscono i nostri delegati sui pdv, non sono un’invenzione, ma un campanello d’allarme che non possiamo sottovalutare. Infine, la scelta di attribuire agli operatori di vendita e agli specialisti dei banchi la mansione di pulire i pavimenti dei pdv, dà l’idea che, oltre a non considerare adeguatamente l’importanza del servizio offerto, sia davvero raschiare il fondo del barile>>.

Accuse strumentali

Dall’altra parte del fronte, il ceo del gruppo Pam, Gianpietro Corbari, sottolinea a Distribuzione Moderna che le posizioni dei sindacati sono strumentali e ideologiche. <<Innanzitutto il nocciolo della questione è infondato: le pulizie esterne "core" rimangono affidate a ditte specializzate mentre al macellaio è affidato l’impegno di pulire l’area di sua stretta competenza e alla cassiera di pulire il nastro. Inoltre vorrei sottolineare che i negozi sono regolarmente riforniti e l'azienda non vive nessuna crisi finanziaria. Anzi continuiamo nel processo di rilancio, provvedendo a ridurre il non food a favore del food, e senza trascurare le grandi superfici>>.

Pam Panorama, controllata dalla famiglia Bastianello, rimane un cantiereaperto. L’arrivo nel 2017 di Corbari, ex dg di Granarolo, ha coinciso con una profonda trasformazione strategica (sostituiti una decina di manager di prima linea) e nel 2020 ha realizzato ricavi per 2,7 miliardi di euro (+6,2%), di cui 1,7 per l’insegna Pam. Lamarca privata rappresenta il 28% dei ricavi di Pam che sale all’80% per i discount In’s. I punti vendita sono 970, di cui 218 a gestione diretta e 280 in franchising. Negli ultimi due anni Pam ha ridotto le superfici di parte dei 23 ipermercati intorno ai 5mila mq ed entro 2 anni si dovrebbe completare il lavoro. Il non food è stato ridotto in modo drastico, mentre sono aumentati i freschi e freschissimi, fino al 90% della superficie.