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L’agenzia di rating S&P: le prospettive di Esselunga passano da stabile a negativo

L’agenzia di rating S&P: le prospettive di Esselunga passano da stabile a negativo
L’agenzia di rating S&P: le prospettive di Esselunga passano da stabile a negativo

L’agenzia di rating S&P: le prospettive di Esselunga passano da stabile a negativo

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Emanuele Scarci

di Emanuele Scarci

Dopo la pioggia arriva la grandine.

S&P Global Ratings ha rivisto l'outlook dei bond Esselunga da “stabile” a “negativo”, dopo la pubblicazione della semestrale. Due anni fa, Esselunga si è fatta carico di 1,83 miliardi di prestiti obbligazionari per finanziare Giuliana Albera e Marina Caprotti nell’acquisizione della quota del 30% del gruppo lombardo in portafoglio a Giuseppe e Violetta Caprotti. I bond sono quotati alla Borsa di Lussemburgo.

L'agenzia americana di rating ha osservato che nel primo semestre Esselunga ha accusato un forte calo di redditività: il Margine operativo lordo (Ebitda) si è quasi dimezzato al 5,5% del fatturato. Le cause sono collegabili al balzo dei costi, all’inflazione e a un'aggressiva strategia di pricing.

"Il difficile contesto operativo - si legge nel rapporto di S&P Global -, caratterizzato da una domanda più debole e dall'aumento dei costi, limiterà la redditività e il cash flow di Esselunga nei prossimi 12 mesi, portando potenzialmente a un deterioramento strutturale dei parametri di credito”. L’agenzia ha confermato il rating a lungo termine di Esselunga a "BB+", ma ha aggiunto che potrebbe tagliarlo qualora il margine non dovesse tornare sopra il 7% nei prossimi 12 mesi.

Il rating è un giudizio espresso dalle agenzie sulle capacità di una società di pagare o meno i propri debiti. Nulla però toglie che il management di Esselunga possa ritrovare la rotta perduta.

La mannaia delle agenzie

Nel 2020 le agenzie internazionali Moody’s e S&P Global declassarono le obbligazioni di Esselunga a titoli spazzatura (junk bond), escludendole dall’area degli investimenti consigliati (non investment grade), per esempio agli investitori istituzionali. Un giudizio indubbiamente severo e affrettato per una società molto profittevole. Ora è da verificare se, nei prossimi giorni, anche Moody’s seguirà la strada di S&P Global.
Allo scorso giugno, la posizione finanziaria netta del gruppo Esselunga era negativa per 2,34 miliardi, in peggioramento di 630 milioni rispetto allo scorso dicembre, soprattutto per l’acquisto del 32,5% dell’immobiliare La Villata (detiene oltre 80 immobili utilizzati) dalle mani di UniCredit per 444,2 milioni.
Infine, il piano economico-finanziario, stilato in occasione del merger della famiglia Caprotti, prevede che nel 2027 Esselunga registri ricavi per 9,5 miliardi, un Ebitda di 749 milioni e un utile di 236 milioni.

Il 15 giugno 2021 Marina Caprotti ha assunto al guida operativa del gruppo (con Gabriele Villa dg) dopo l’uscita improvvisa del ceo Sami Kahale.

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