La restrizione del credito mina le potenzialità di sviluppo delle imprese alimentari

La restrizione del credito mina le potenzialità di sviluppo delle imprese alimentari
- Information
Uno degli effetti più preoccupanti della perdurante crisi economica è la restrizione del credito. Il legame tra il mondo della finanza e quello della produzione è particolarmente stretto nel nostro sistema economico, dove molte aziende sono sottocapitalizzate e trovano come primaria fonte di finanziamen-to proprio il credito bancario.
L’industria alimentare ne costituisce un esempio: un’analisi svolta dall’Area Agricoltura e Industria alimentare di Nomisma ha messo in luce come in questo settore mediamente il 36% degli asset aziendali sia finanziato da capitale proprio; il resto viene reperito all’esterno.
La necessità di credito, tra l’altro, raggiunge proporzioni maggiori in molti importanti comparti del Made in Italy alimentare, come ad esempio i prodotti da forno, le bevande, i preparati di carne o ancora le conserve vegetali. Sfiducia e restrizione del credito potrebbero quindi seriamente minacciare l’attività di molte imprese di questo settore, oltre che ridurne le opportunità di crescita.
L’industria alimentare ne costituisce un esempio: un’analisi svolta dall’Area Agricoltura e Industria alimentare di Nomisma ha messo in luce come in questo settore mediamente il 36% degli asset aziendali sia finanziato da capitale proprio; il resto viene reperito all’esterno.
La necessità di credito, tra l’altro, raggiunge proporzioni maggiori in molti importanti comparti del Made in Italy alimentare, come ad esempio i prodotti da forno, le bevande, i preparati di carne o ancora le conserve vegetali. Sfiducia e restrizione del credito potrebbero quindi seriamente minacciare l’attività di molte imprese di questo settore, oltre che ridurne le opportunità di crescita.
Ti è piaciuto l'articolo?
Iscriviti alla newsletter e non perderti gli altri aggiornamenti.