Il business del vino: in due anni i prezzi nella Gdo balzano del 9% e le vendite scivolano del 18%
Il business del vino: in due anni i prezzi nella Gdo balzano del 9% e le vendite scivolano del 18%
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di Emanuele
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A un aumento medio dei prezzi del vino del 9% corrisponde un calo dei volumi venduti del 18%.
Il rapporto è di 1 a 2. E’ successo nell’arco di un biennio dal maggio 2020
allo scorso maggio. Nella grande distribuzione i prezzi schizzarono già dalla
primavera 2020, quando la prima pandemia iniziava ad allentare la morsa. Ma i
prezzi hanno continuato a crescere e probabilmente lo faranno ancora considerando
gli effetti della siccità, la carenza di vetro e il caro-energia.
Secondo i dati di Iri, rielaborati dal Corriere Vinicolo, lo
scorso maggio la grande distribuzione ha venduto 33,5 milioni di litri di vino
confezionato contro i 41 milioni del maggio 2020. Il dato di maggio 2022 è il più basso dal
2017. Il prezzo medio è volato da quasi 3,4 euro/litro a 3,70. Appunto del 9%
in un biennio. Per la distribuzione moderna il vino è un business lucroso: vale
3 miliardi di euro, compreso l’online.
Il termometro
A partire
dal pre-covid, i prezzi del vino sono lievitati in tutte le categorie di
prodotto: i fermi sono balzati del +11% sul 2020 e del +7% sul 2021, il vetro
da 0,75 cl, rispettivamente, +9% e +4%, il brik +4% e +6%, gli spumanti del
+2%, ma erano cresciuti già durante la pandemia. Sui volumi pre-covid, il vetro
arretra del 6%, il brik dell’11% e i vini fermi del 9%.
Nella hit parade dei vini dai prezzi più caldi, il Prosecco mette a segno +9% e
-9% dei volumi venduti, il Nero d’Avola, rispettivamente, +14% e -27%, Barbera
+5% e -15% e Chianti +5% e -10%.
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