Gli italiani preferiscono un corso di crescita personale alla laurea

Gli italiani preferiscono un corso di crescita personale alla laurea
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Dalla ricerca commissionata da HRD Training Group di Roberto Re, in collaborazione con l’Istituto Piepoli, emerge che il 40% della popolazione italiana ha raggiunto una consapevolezza: meglio investire in un corso di crescita personale, piuttosto che in laurea o master. In particolare le lauree di tipo tecnico/ scientifico sono scese al 30% mentre quelle di tipo umanistico sono un tipo di formazione su cui investire solo per il 9% degli intervistati.
Tra gli intervistati che hanno preferito un corso di alta formazione, in particolare, la scelta ricade per il 41% dei casi sul benessere psicofisico, seguito solo per il 19% dalla comunicazione efficace, 14% leadership personale, 13% gestione del tempo, 8% programmazione neuro-linguistica- PNL), 5% public speaking.
Gli italiani hanno piena consapevolezza del fatto che ridurre alcuni tipi si spese, fino a oggi ritenute di fondamentale necessità, sia una delle strade migliori per risparmiare in prospettiva di un corso di formazione sullo sviluppo delle proprie risorse al fine di accrescere le opportunità di trovare un lavoro fisso. In particolare: il 36% rinuncerebbe alla tecnologia (cellulari, smartphone, tablet), il 35% allo shopping (vestiti/abbigliamento), il 28% alle vacanze. Solo il 20% rinuncia volentieri alla cultura intesa come svago (teatro, cinema , concerti)…
Tra gli intervistati che hanno preferito un corso di alta formazione, in particolare, la scelta ricade per il 41% dei casi sul benessere psicofisico, seguito solo per il 19% dalla comunicazione efficace, 14% leadership personale, 13% gestione del tempo, 8% programmazione neuro-linguistica- PNL), 5% public speaking.
Gli italiani hanno piena consapevolezza del fatto che ridurre alcuni tipi si spese, fino a oggi ritenute di fondamentale necessità, sia una delle strade migliori per risparmiare in prospettiva di un corso di formazione sullo sviluppo delle proprie risorse al fine di accrescere le opportunità di trovare un lavoro fisso. In particolare: il 36% rinuncerebbe alla tecnologia (cellulari, smartphone, tablet), il 35% allo shopping (vestiti/abbigliamento), il 28% alle vacanze. Solo il 20% rinuncia volentieri alla cultura intesa come svago (teatro, cinema , concerti)…