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Gli italiani e la pasta: la mangiano tutti (99%), per ragioni di gusto e salute

Gli italiani e la pasta: la mangiano tutti (99%), per ragioni di gusto e salute
Gli italiani e la pasta: la mangiano tutti (99%), per ragioni di gusto e salute

Gli italiani e la pasta: la mangiano tutti (99%), per ragioni di gusto e salute

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Redazione

Un amore che dura nel tempo, nonostante le mode alimentari e il cambiamento degli stili di vita: tutti, o quasi (99%) gli italiani mangiano pasta, in media circa 5 volte a settimana.

Con una curiosità: i veri fan della pasta stanno spostando il loro baricentro geografico verso il Centro Italia, mentre il primato prima era nel Sud e nelle Isole: qui il 45% degli italiani - soprattutto uomini - mangiano la pasta tutti i giorni. Una percentuale analoga, 46%, non solo ama la pasta e la consuma regolarmente, ma la considera come l’alimento preferito, per ragioni di gusto o di salute.

Lo rivela una ricerca Doxa-AIDEPI, l’Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane, che ha indagato i fattori chiave della qualità percepita della pasta secondo gli italiani in occasione dei 50 anni di vita della cosiddetta “legge di purezza sulla pasta”, normativa varata nel 1967 (L. 580/67) che stabilisce quei parametri di qualità che permettono alla pasta italiana di essere sempre la migliore al mondo.

La domanda è semplice: ma quando scegliamo la nostra pasta, in base a cosa lo facciamo? Cosa ci porta a dire che quella pasta è più buona? Anche la risposta è abbastanza semplice: gli italiani mettono al primo posto il fatto che la pasta resti al dente e tenga bene la cottura (77%), poi pensano conti che sia fatta con grano di qualità (68%) e infine che si leghi perfettamente al sugo giusto (60%), creando quel capolavoro di gusto che crea il nostro piatto nazionale. Una curiosità: la pasta al dente piace di più alle donne tra i 35 e i 54 anni, che vivono nel Centro Italia e nel Nord Est (meno nel Sud e nelle Isole).

ORIGINE DEL GRANO IMPORTANTE, MA CONTA LA QUALITÀ E IL SAPERE FARE DEI PASTAI
Se interrogati su origine (italiana) del grano, qualità del grano (indipendentemente dall’origine) e saper fare dei pastai, i nostri connazionali si confondono un po’ e mettono tutti e tre fattori più o meno allo stesso livello, con livelli di voto (da 1 a 10) che vanno da 8,4 a 8,9 per ciascuno dei 3 fattori.

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