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Fratelli Beretta, 2021 in crescita ma scatta l’emergenza costi. 7 milioni per il Prosciutto di Carpegna

Fratelli Beretta, 2021 in crescita ma scatta l’emergenza costi. 7 milioni per il Prosciutto di Carpegna
Fratelli Beretta, 2021 in crescita ma scatta l’emergenza costi. 7 milioni per il Prosciutto di Carpegna

Fratelli Beretta, 2021 in crescita ma scatta l’emergenza costi. 7 milioni per il Prosciutto di Carpegna

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Emanuele Scarci

di Emanuele Scarci

Preoccupa più il 2022 che il 2021 ma Beretta programma un investimento di 7 milioni di euro per raddoppiare la produzione dello stabilimento marchigiano del Prosciutto di Carpegna Dop.

Nel 2020 il Salumificio Fratelli Beretta ha realizzato ricavi consolidati per circa 900 milioni, di cui 114 nei piatti pronti. Il gigante della salumeria controlla 22 stabilimenti tra Italia ed estero (3 negli Usa e 1 in Cina) e la maggior parte dei siti produttivi nel nostro Paese è ubicata nelle zone di certificazione dei salumi a Denominazione. Beretta produce prosciutti San Daniele, Parma, Zibello, Carpegna e Toscano, salamini della Brianza, coppe, pancette e salumi piacentini.

L’anno scorso la principale materia prima della salumeria, i suini, non sono stati risparmiati dall’impennata dei costi: i suini pesanti da macello sono schizzati del 50%.

"Il 2021 si è chiuso con vendite, secondo dati preliminari, in linea con il budget, cioè il +4/+5 - precisa il presidente Vittore Beretta (nella foto) –. L’Italia ha fatto lievemente meglio dell’esercizio precedente, l’export in Europa è stato buono e quello nel Far east soddisfacente. Ma la sfida sarà quest’anno".

Che succede?

Sono esplosi i costi di produzione, gli imballaggi non si trovano ed è persino difficile reperire gli impianti. Noi abbiamo fissato dei prezzi con i nostri fornitori, anche di tecnologie, che speriamo riescano a mantenere. In pochi mesi è successo il finimondo nei costi. Bisogna quindi essere capaci di adeguare velocemente i nostri prezzi di vendita a questo contesto.

Non risulta che la grande distribuzione sia propensa ad accettare velocemente aumenti in tempi ristretti.

La grande distribuzione non è mai propensa. In 40 anni non mi è mai capitato di ottenere aumenti senza lunghe ed estenuanti discussioni. In questo caso gli aumenti dei costi sono chiaramente indotti dal boom dei corsi internazionali dell’energia e delle materie prime.

Perché un investimento così consistente per un prodotto di nicchia come il Prosciutto di Carpegna?

Il dettaglio preciso sull’investimento lo sapremo solo a inizio marzo, ma investiremo nelle Marche intorno ai 7 milioni per raddoppiare la produzione dello stabilimento di Carpegna: passeremo da 150 mila a 300 mila cosce l’anno. E’ importante per poter garantire la presenza del prodotto in più punti vendita al dettaglio e nella ristorazione. Tuttavia anche quando raddoppieremo la produzione, il Prosciutto di Carpegna rimarrà un prodotto di nicchia ben lontano dai 7,8 milioni di pezzi del Prosciutto di Parma e dai 2,7 milioni del San Daniele.


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