DOP Gorgonzola: la produzione ha superato i 5 milioni di forme
DOP Gorgonzola: la produzione ha superato i 5 milioni di forme
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Per la prima volta dalla nascita della DOP Gorgonzola, la produzione ha superato i 5 milioni di forme.
Il volume d’affari al consumo generato, pari a 800 milioni di euro circa, conferma il Gorgonzola Dop il formaggio italiano erborinato di latte vaccino, top della sua gamma, per valore di produzione e lo colloca al 7° posto in assoluto nell’intero comparto agroalimentare (considerando sia i prodotti DOP che IGP).
La storia del formaggio Gorgonzola è la storia di un’eccellenza della cucina italiana. Per meritare il titolo di “eccellenza” ci sono voluti più di mille anni, ma è stato un percorso ricco di successi che hanno portato il Gorgonzola ad essere oggi il terzo formaggio DOP italiano a base di latte vaccino per importanza, dopo i due grana.
La storia dell’azienda trova oggi radici nell’operosità di oltre 400 maestri casari del territorio di produzione, a cavallo tra Piemonte e Lombardia, che ogni giorno danno vita al Gorgonzola Dop mantenendo viva una tradizione casearia italiana. Solo qui può essere prodotto, solo con latte intero appena munto proveniente dalla zona d’origine e sempre qui deve essere stagionato e porzionato per la vendita. Dalle 39 aziende consorziate dislocate nelle 15 province di produzione, sono partite nel 2019 più di 5 milioni di forme dirette in tutto il mondo, per un giro d’affari stimato in circa 800 milioni di euro. Negli ultimi dieci anni il Gorgonzola Dop ha visto aumentare la produzione di quasi ¼ (erano circa 4 milioni le forme prodotte nel 2008) senza far mai registrare una battuta d’arresto.
Oltre 1/3 delle forme prodotte vola all’estero soprattutto verso Germania, Francia e Inghilterra, paesi in cui il Gorgonzola Dop è storicamente molto amato come dimostrano testi francesi in cui viene menzionato già nel ‘700. Oggi il Gorgonzola Dop è sulle tavole di tutto il mondo. Il Giappone, ad esempio, è l’undicesimo paese per importanza e il primo con gli Stati Uniti tra quelli extra-europei. In Australia sono state consumate oltre 20mila forme, raddoppiate rispetto all’anno precedente, in Canada oltre 5.800 e addirittura la Nuova Zelanda rappresenta un mercato in forte crescita.
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