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Cresce il valore del “marchio” Italia nel mondo

Cresce il valore del “marchio” Italia nel mondo
Cresce il valore del “marchio” Italia nel mondo

Cresce il valore del “marchio” Italia nel mondo

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Redazione

Cresce il valore del “marchio” Italia nel mondo.

Nel 2016 la stima del fatturato ha superato i 1.500 miliardi di dollari, posizionandosi al nono posto tra i 100 Paesi più performanti del pianeta. E’ quanto emerge dalla nuova ricerca “Brand Finance Nation Brands”, che ogni anno stila una classifica delle Nazioni con il marchio più solido e apprezzato a livello planetario: in pratica, viene formulata una stima delle prospettive di fatturato prodotte attraverso il calcolo delle royalty future. Questi dati vengono divulgati in vista del Bologna Licensing Trade Fair (BLTF), l’unico appuntamento fieristico italiano nel settore della compravendita di licenze e dello sviluppo di prodotti basati su marchi e property affermati. Il BLTF 2017, giunto alla decima edizione, è organizzato da BolognaFiere e si svolgerà dal 3 al 5 aprile prossimi nel Quartiere fieristico di Bologna, contemporaneamente alla grande Fiera del Libro per Ragazzi.

La ricerca “Nation Brands”, condotta dalla società specializzata britannica Brand Finance, utilizza lo stesso metodo impiegato per stimare il valore della maggiori imprese mondiali, elaborando dati forniti da organizzazioni internazionali e società di ricerche di mercato (come World Economic Forum, GfK, fDi Intelligence, IMD). I risultati relativi al 2016 confermano gli USA al primo posto della classifica dei 100 Paesi leader, con una stima del fatturato del marchio di 20.574 miliardi di dollari (+4% rispetto al 2015). Al secondo posto, stabile la Cina (7.087 miliardi di dollari, +12%), seguita dalla Germania nonostante un leggero calo (3.882 miliardi, -7%) e dal Giappone (3.002 miliardi, +18%). L’Italia conferma la sua posizione al nono posto, con una stima delle prospettive di fatturato del “marchio tricolore” di 1.521 miliardi di dollari, registrando un discreto aumento rispetto ai 1.445 miliardi del 2015 (+5%). Subito dopo il nostro Paese, si trovano l’Australia (1.305 miliardi, -7%) e i Paesi Bassi (1.121 miliardi, +12%). Fanalini di coda della classifica, Cipro e Camerun (entrambe con 10 miliardi).

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