Coop: italiani pronti verso il nuovo futuro ma ancora trattenuti dalle incognite del momento
Coop: italiani pronti verso il nuovo futuro ma ancora trattenuti dalle incognite del momento
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In bilico sul trampolino, pronti al grande salto verso il nuovo futuro a cui la pandemia sembra aver dato inizio, ma allo stesso tempo su quello stesso trampolino ancora trattenuti dalle incognite del momento.
È l’istantanea degli italiani che si affacciano al 2022 scattata dalle due survey dell’Ufficio Studi Coop condotte a dicembre 2021; la prima su un campione rappresentativo della popolazione italiana e la seconda sulla community di esperti del sito italiani.coop.
Un italiano su 3 ancora una volta sceglie di associare al 2022 la “speranza”, e subito dopo per il nuovo anno si auspica “ripresa” (16%) e “cambiamento” (15%), ma è il “timore” la parola chiave che raddoppia le citazioni rispetto alla rilevazione dello scorso anno.
Preoccupati per l’ambiente e confidenti nelle opportunità della tecnologia, gli italiani guardano al nuovo anno ripromettendosi di prendersi cura di sè (57%), di cercare un nuovo equilibrio tra lavoro e vita privata (56%) e di uscire dalla pandemia con l’ambizione di rivedere le proprie priorità (55%), magari costruendosi una nuova vita (21%).
Consapevoli dell’emergenza (78%) e pronti all’azione (97%) per contrastare il climate change sono, però, ancora alla ricerca di soluzioni pratiche per rendere più sostenibile la loro vita quotidiana; acquistano lampadine a basso consumo, ma non sanno come sostituire lavastoviglie e lavatrici. Proiettandoci in avanti nel tempo gli italiani manifestano una fiducia quasi cieca nella tecnologia. Entro il 2030 la realtà virtuale farà parte della quotidianità per il 57% degli intervistati, nello stesso periodo per 4 italiani su 10 la carne sintetica sarà consuetudine sulle nostre tavole e sulle nostre strade circoleranno auto a guida autonoma per un intervistato su tre (37%).
Sul fronte macroeconomico, per il 2022 a preoccupare un manager su due sono soprattutto l’instabilità politica (con gli effetti sul Pnrr) e la crescita dei prezzi, stimata al 2,9% dal nostro panel di esperti.
Proprio la dinamica inflattiva peraltro, insieme all’affanno del mercato del lavoro e alle incertezze della pandemia, tiene in ostaggio i consumi delle famiglie e costringe il budget nei confini delle spese obbligate (utenze e salute, soprattutto). Ma l’epicentro della prossima crescita dei prezzi riguarderà il carrello della spesa. Infatti, i manager della filiera alimentare stimano un incremento medio dei prezzi alimentari superiore ai 3,5 punti percentuali con una ondata inflattiva che, per il 63% del campione, riguarderà sicuramente tutto il 2022. Tra promozioni, ricerca di punti vendita e canali più convenienti e riduzione degli sprechi molti italiani fronteggeranno il carovita con un diffuso downgrading del carrello, soprattutto al Sud e nella lower class. Ma per i manager della filiera (il 61% degli intervistati) il 2022 sarà soprattutto l’anno della marca del distributore, la soluzione per permettere acquisti con il migliore rapporto tra qualità e prezzo.
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