Caprotti difende l'aeroporto di Linate

Bernardo Caprotti, invece di starsene tranquillo a godersi la vigilia del proprio venerabile 87° compleanno, sabato ha voluto dare una nuova dimostrazione di vivacità, forse anche per dire proprio che è sempre giovane e combattivo. E così, dopo le numerose cause, di cui parecchie vinte, con Coop, dopo il contenzioso che lo vede opposto ai due figli maggiori, è la volta dell’aeroporto di Linate e di Carlo Masseroli, capogruppo del Pdl nel consiglio comunale per la produttività milanese.

Cosa ha fatto di male Masseroli? Nella propria posizione ha avallato il riequilibrio di ruoli fra i due scali cittadini di Linate e Malpensa, tesi condivisa anche dal ministro Passera, per cui al primo rimarrebbero soltanto i voli locali – tipo Milano-Roma – mentre sull’altro confluirebbe tutto il resto del traffico, con Orio al Serio ad assorbire il low-cost.

E così Caprotti si è comprato un paio di pagine pubblicitarie sul Sole e sul Corsera per propugnare la propria tesi, ossia che Linate è comunque un generatore di traffico e produttività, a beneficio di tutti i cittadini, tanto più che verrà attivato il collegamento della programmata metropolitana 4 fra lo scalo Forlanini e piazza San Babila, in pieno centro.

Risposta di Masseroli al Sole 24 Ore: «Se Esselunga chiudesse un supermercato sotto casa mi darebbe fastidio, ma la strategia imprenditoriale di Caprotti sarebbe certamente corretta. È però una contraddizione quando sosteniamo, da un lato, di aprirci al mondo e, dall'altro, non accettiamo che Milano sia collegata all'estero con il suo hub Malpensa. Significa tifare per una soluzione provinciale. Ora spero che da queste battute si sviluppi un vero dibattito che fino ad oggi non c'è mai stato».

Eppure, eppure… il Bernardo nazionale di affari e produttività se ne intende. Che non abbia una sua buona parte di ragione?