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Cala la produzione d’olio italiana complessiva, ma aumenta quella certificata
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Cala la produzione d’olio italiana complessiva, ma aumenta quella certificata
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La più recente fotografia dell’olivicoltura italiana proviene dallo studio Istat di settembre 2011. Cala la produzione d’olive e olio, e una parte, il 7%, non viene nemmeno raccolta a causa di costi troppo elevati, che inducono anche a comprare sempre meno spesso nuovi impianti.
Anche il numero di aziende è diminuito: tra il 2000 e il 2007 si è registrato un crollo di ben 342mila unità e il profilo dell’olivicoltore invecchia, dal momento che il 45,7% ha almeno 65 anni. Un dato particolarmente rilevante riguarda il commercio estero: in Italia si importa più olio di quanto se ne esporta.
Nel 2010, infatti, sono state importate 610mila tonnellate, mentre ne sono state esportate solo 380mila. Tuttavia il valore dell’olio italiano è molto maggiore rispetto a quello importato (valore import 2010: 1,20miliardi di euro a fronte di 1,17miliardi dell’export).
Ben diverso il trend degli oli certificati: la Dop attesta un patrimonio unico. Sulle produzioni di qualità che si gioca il futuro dell’agricoltura: le Dop, tra il 2004 e il 2010 sono cresciute fortemente: la produzione è passata dalle 5mila alle 10.400 tonnellate, il consumo interno da 3mila a 5mila tonnellate e l’export da 1.500 a 5.400 tonnellate.
Anche il numero di aziende è diminuito: tra il 2000 e il 2007 si è registrato un crollo di ben 342mila unità e il profilo dell’olivicoltore invecchia, dal momento che il 45,7% ha almeno 65 anni. Un dato particolarmente rilevante riguarda il commercio estero: in Italia si importa più olio di quanto se ne esporta.
Nel 2010, infatti, sono state importate 610mila tonnellate, mentre ne sono state esportate solo 380mila. Tuttavia il valore dell’olio italiano è molto maggiore rispetto a quello importato (valore import 2010: 1,20miliardi di euro a fronte di 1,17miliardi dell’export).
Ben diverso il trend degli oli certificati: la Dop attesta un patrimonio unico. Sulle produzioni di qualità che si gioca il futuro dell’agricoltura: le Dop, tra il 2004 e il 2010 sono cresciute fortemente: la produzione è passata dalle 5mila alle 10.400 tonnellate, il consumo interno da 3mila a 5mila tonnellate e l’export da 1.500 a 5.400 tonnellate.
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