Gran Moravia: i robot esaltano la stagionatura del formaggio nel nuovo magazzino
Gran Moravia: i robot esaltano la stagionatura del formaggio nel nuovo magazzino
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Il più evoluto impianto di stagionatura per formaggi grana, completamente robotizzato e dotato delle più raffinate soluzioni di intelligenza artificiale per il controllo totale delle condizioni di ogni singola operazione.
E’ l’innovativo magazzino Sant’Agata di Cogollo del Cengio (Vi), realizzato da Brazzale a soli 8 chilometri dal quartier generale di Zanè. Al suo interno, un sistema integrato di navette e robot antropomorfi si prende cura di 250mila forme di Gran Moravia, in stagionatura negli oltre 8mila mq coperti del nuovo stabilimento. Tra i plus della nuova struttura c’è anche quello della totale autosufficienza energetica, ottenuta grazie ai pannelli fotovoltaici sulla copertura del magazzino, in una sorta di “moto perpetuo”.
La rivoluzione di questo impianto è duplice e radicale: da un lato si ottiene l’eliminazione delle tare costituite dai corridoi, che nei magazzini di precedente generazione rappresentano circa il 50% dell’intero deposito. Si permette così la massima stabilizzazione di temperatura ed umidità, a beneficio del naturale e complesso processo di stagionatura e con una forte riduzione di consumi energetici ed edificazioni. In secondo luogo, l’affidamento alle navette ed agli antropomorfi di tutte le operazioni di carico e scarico, spazzolatura e rivoltatura, controllate da un sistema informatico centrale, garantiscono l’optimum di stagionatura grazie ad una precisione certosina.
Di fondamentale importanza anche la scelta della localizzazione che permetterà di contare su condizioni climatiche e logistiche ideali: ubicato allo sbocco della Valdastico, si trova infatti ai piedi dell’Altopiano di Asiago, a circa 300 metri di altitudine, in una posizione che garantisce l’ottimale ventilazione e la purezza dell’aria, proveniente dalle montagne che circondano la struttura, preziose nella lunga stagionatura. L’aria esterna, infatti, è quella pura e asciutta della Val d’Astico, più mite in inverno e più fresca d’estate, grazie alla brezza montanina. L’aerazione sarà diffusa in modo omogeneo e dolce: ben 140 km di canalizzazioni capillari, infatti, portano dolcemente a ciascun posto forma l’aria che, presa dall’esterno al ritmo di un ricambio completo ogni 2 ore, viene regolata ad umidità e temperature costanti. Per realizzare questa struttura, è stato recuperato un fabbricato industriale abbandonato della superficie di circa 5mila mq, cui è stato aggiunto un volume di circa 3mila mq. destinato ad alloggiare i robot e le linee di balia del prodotto, senza consumo ulteriore di territorio.
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