Barilla sempre più “smart working”: entro il 2020 gli impiegati potranno lavorare da casa
Barilla sempre più “smart working”: entro il 2020 gli impiegati potranno lavorare da casa
- Information
Maggiore flessibilità sul luogo di lavoro, approccio orientato ai risultati, delega nella gestione del proprio piano di attività: sembrano davvero lontani i tempi dell’Italia del “cartellino”.
. Nel mondo del lavoro il presente e il futuro si chiama “smart working”.
Una piccola rivoluzione che sta trasformando e migliorando il mercato del lavoro, all’ordine del giorno dell’agenda politica visto che il Consiglio dei Ministri del 28 gennaio scorso ha approvato su questo tema un disegno di legge, ora al vaglio delle due Camere. Ma c’è chi è stato un vero e proprio precursore su questo tema: Il Gruppo Barilla. Nel 2013 infatti l’azienda emiliana - che impiega nel mondo circa 8.000 persone, con un fatturato superiore a 3 miliardi di euro e 29 siti produttivi - ha avviato un progetto di smart working in tutte le proprie sedi, nazionali e internazionali. Su 1600 dipendenti coinvolti dal progetto, circa 1.200 (oltre il 74%) hanno usufruito dell’opportunità. E la sfida di Barilla è quella di offrire lo smart working al 100% della popolazione impiegatizia. Ma di cosa si tratta?
“Smart working per Barilla significa tre cose”, afferma Alessandra Stasi, Responsabile Organization & People Development , “In primo luogo, lavorare dovunque, comunque e in qualunque momento. E in secondo luogo vuol dire utilizzare gli spazi in un modo diverso: abbiamo lavorato molto nelle varie sedi per riorganizzare gli uffici intorno alle attività di collaborazione, di comunicazione, di concentrazione individuale, che oggi possono essere fatte anche da remoto. Il terzo aspetto sono le tecnologie digitali».
Ti è piaciuto l'articolo?
Iscriviti alla newsletter e non perderti gli altri aggiornamenti.