Analisi EY sulla fiducia nel retail all’interno del mercato immobiliare italiano
Analisi EY sulla fiducia nel retail all’interno del mercato immobiliare italiano
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Circa il 60% degli istituti di credito intervistati ha finanziato il comparto retail nel 2023, di cui il 75% delle risorse è stata destinata ai centri commerciali.
È quanto emerge dall’aggiornamento dell’EY Retail Property Investments Barometer Italy, sondaggio volto a valutare la percezione e la fiducia nell’asset class retail all’interno del mercato immobiliare italiano. L’obiettivo è di cogliere il sentiment riguardante le strategie di investimento e gestione, nonché le prospettive future del comparto. Il sondaggio è stato esteso in questo inizio d’anno ai principali istituti di credito italiani e stranieri attivi ed operanti nel commercial real estate financing.
Avvalendosi della collaborazione del Consiglio nazionale dei centri commerciali (Cncc), EY ha coinvolto nella rilevazione le principali istituzioni bancarie storicamente attive nel fornire finanza al settore Real Estate italiano.
Dall’indagine svolta emerge come, nonostante un approccio generalizzato di "attesa" sia da parte di investitori sia dei finanziatori, il settore mostri segnali di recupero, con rendimenti che presumibilmente abbiano raggiunto il picco: ciò comporterà un ritorno di interesse da parte di entrambe le parti coinvolte nei processi di investimento (lato equity e debito).
Nel 2023 il 60% degli istituti di credito intervistati ha erogato finanziamenti per assets retail, di cui tre quarti a favore di centri commerciali, l’85% dei quali è stato diretto al rifinanziamento di posizioni creditizie esistenti.
Ciò può essere spiegato anche guardando alle previsioni per il 2024 che, sebbene confermino quanto detto in premessa, evidenziano come oltre il 70% della banche intervistate sia interessata a finanziare l’asset class , ma nell’ambito di operazioni aventi come profilo di investimento quello di tipo “core”, in antitesi con i desiderata degli investitori che a fine 2023 avevano mostrano una predisposizione ad effettuare investimenti con un profilo rischio rendimento superiore,.
Una riflessione emerge anche per quanto riguarda le condizioni chiave per accedere a nuovi finanziamenti: gli istituti di credito richiedono necessariamente un elevato tasso di occupazione (almeno il 90%) per finanziare nuove acquisizioni o un tasso di pre-let superiore al 50% ed una exit certa per i finanziamenti destinati a operazioni value-add.
Terreno comune di incontro fra le prerogative dei grandi proprietari immobiliari di centri commerciali e le banche intervistate è, invece, quello delle politiche di intervento di valorizzazione in chiave Esg: come già testimoniato a fine 2023 da parte degli investitori/gestori, anche per gli istituti di credito una politica di intervento in materia di sostenibilità e miglioramento delle performance di consumo energetico dei centri, nonché una loro qualificazione con massimi gradi di certificazione (Leed, Breem, Very good, etc.), risulta essenziale ai fini dell’erogazione di nuova finanza, diventata sempre più stringente nei requisiti in linea con le normative presenti e prospettiche in materia.
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