Nell’ultimo anno, le quotazioni del grano duro made in Italy sono scese del 30%, con una flessione di oltre il 25% rispetto allo stesso periodo del 2009. Inoltre, i costi produttivi e contributivi continuano ad aumentare e agli agricoltori vengono pagati solo dai 13 ai 15 euro al quintale. In tale scenario ciò che preoccupa ulteriormente la Cia, che richiede quanto prima l’approvazione del Piano cerealicolo nazionale, è l’invasione del mercato italiano da parte di produzioni provenienti da Paesi quali gli Stati Uniti, il Canada, il Messico, l’Australia e la Turchia.