Ad aprile vendite al dettaglio giù del 4,8%. Peggiora il clima di fiducia
Ad aprile vendite al dettaglio giù del 4,8%. Peggiora il clima di fiducia
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di Emanuele
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Carrelli della spesa sempre meno pieni.
Ad aprile le vendite al dettaglio rilevate da Istat scivolano del 4,8% a volume (contro il -2,9% di marzo), ma aumentano a valore del 3,2% (+5,8%). Il trend degli alimentari, rispetto all’anno scorso, sconta un calo del 5,4% a volume e un balzo a valore del 6,2%. Il non food, rispettivamente, -4,4% e +0,4%. Le vendite al dettaglio pagano il prezzo di un'inflazione nel carrello della spesa che ad aprile era a 11,6% e a maggio all'11,3%.
Rispetto ad aprile 2022, nella distribuzione moderna, il valore delle vendite al dettaglio è in crescita del 6,4% nel canale ipermercati, del 7,4% nei supermercati e del 9,4% nei discount.
Per quanto riguarda i singoli prodotti del non food, l’aumento maggiore del valore delle vendite (e quindi dell’inflazione) riguarda i prodotti per la cura della persona (+7,9%), giocattoli (+4,3%) e prodotti casalinghi (+4%). Indietro tutta per farmaceutici (-3,2%), cartoleria (-1,5%) e mobili (-1%).
A maggio l’indice Istat del clima di fiducia dei consumatori è sceso da 105,5 a 105,1.
Clima di fiducia
Per Federdistribuzione,
continuiamo ad assistere a un andamento dei consumi caratterizzato da due segni
discordanti: da un lato leggiamo in positivo il dato a valore, in parte
influenzato ad aprile dalla ricorrenza della Pasqua, dall’altro dobbiamo
registrare la debolezza dei volumi di vendita sui quali pesa l’effetto
dell’inflazione.
“Il contesto economico sconta ancora una situazione di incertezza - sottolinea Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione - confermata anche dal peggioramento del clima di fiducia dei consumatori, come rilevato a maggio da Istat, che condiziona le scelte delle famiglie. A soffrire non è solo il comparto alimentare ma anche le categorie del non alimentare, in particolare l’abbigliamento, che più risentono dell’andamento meteorologico e di una stagione estiva in forte ritardo. In questa prospettiva di incertezza, occorre quindi il massimo impegno per favorire la ripresa dei consumi, attraverso il sostegno alle famiglie e alle imprese”.
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