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Acqua minerale: è frizzante solo il prezzo, +9,2%. Vendite -3,9%

Acqua minerale: è frizzante solo il prezzo, +9,2%. Vendite -3,9%
Acqua minerale: è frizzante solo il prezzo, +9,2%. Vendite -3,9%

Acqua minerale: è frizzante solo il prezzo, +9,2%. Vendite -3,9%

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Emanuele Scarci

di Emanuele Scarci

Stop alla crescita dei consumi di acqua minerale in Italia.

Nei primi 9 mesi dell’anno le vendite nella distribuzione moderna si sono contratte del 3,9% a volume e sono aumentate del 4,9% a valore. Il prezzo medio è aumentato del 9,2% rispetto all’analogo periodo del 2022.
Secondo Circana, perdono tutti i brand (eccetto Guizza) e vince la marca del distributore che arrotonda la quota di mercato di 1,4 punti a volume e di 1,7 punti a valore. La variazione a valore schizza del 16%, elevata ma che applicata a un prezzo mediamente basso è risultato più conveniente: oggi il prezzo medio è di 19 cent/litro, più caro soltanto di Guizza, 0,12 cent/litro. Infatti il brand di primo prezzo del gruppo San Benedetto ha sovraperformato con un +7% a volume pur ritoccando il prezzo del 13% rispetto a un anno prima.

Nel complesso, per le private label si stima una quota di mercato a volume del 21% e a valore del 17%. Per quasi tutti i big brand invece si stimano tagli dei volumi compresi fra il 5 e il 14%. Acqua Sant’Anna rimane, di gran lunga, leader con il 13,3% a valore e il 10,2% a volume: dopo un avvio d’anno a rilento, anche per la frenata delle promozioni, dall’estate l’azienda guidata da Alberto Bertone ha messo a segno un filotto di segni molto positivi (+4% a valore sull’anno precedente) che la confermano al vertice. Alle spalle di Sant’Anna seguono Levissima (a valore 8,3% e a volume 6%), San Benedetto (rispettivamente 6,6% e 6,5%), Rocchetta (4,7% e 2,9%), Uliveto (3,7 e 2,3%), Lete (3,6% e 3%), Guizza (2,7% e 5,5%), Ferrarelle (2,8% e 2,3%).

Battuta d’arresto

“Il forte calo dei volumi – sottolinea a Distribuzione Moderna Ettore Fortuna, presidente di Mineracqua, l’associazione dei produttori – è stato generato, prima, da una primavera piovosa e, poi, dall’erosione del reddito delle famiglie. Questo autunno insolitamente caldo spingerà i consumi ma non tanto da cambiare il trend. Prevediamo di chiudere l’anno fra il -4% e il -5%”.
E’ cambiato qualcosa nell’atteggiamento dei consumatori verso l’acqua minerale? “No. Il dato ci sta se consideriamo che la crescita durava da molti anni. Oggi l’Italia è una dei maggiori consumatori mondiali”. Nel 2022, complice le alte temperature, gli italiani hanno consumato 14,9 miliardi di litri (+7%) di acqua minerale, 252 litri pro-capite. Il valore ha raggiunto 2,5 miliardi di euro.
Energia e materie prime hanno abbandonato i picchi del 2022, ora i prezzi delle acque minerali potrebbero calare? “Non credo - risponde Fortuna -. Le quotazioni dell’energia rimangono elevati e il Pet costa il doppio del 2021. Poi ci sono il vetro e i pallet. Le nostre imprese lavorano con una marginalità media del 2,5% e non possono permettersi ulteriori erosioni dei margini”.

       
       

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