di Emanuele Scarci

Si allenta, sia pure di pochissimo, la morsa sulle vendite al dettaglio. A ottobre, secondo le rilevazioni preliminari Istat, le vendite al dettaglio (grande e piccolo commercio) sono aumentate, su base annuale, dello 0,3% a valore (contro 1,3% di settembre) ma sono calate del 4% a volume (-4,4% a settembre). La minore crescita a valore evidenzia il calo dell’inflazione.

Food e non
Le vendite dei beni alimentari crescono del 3,5% a valore e diminuiscono del 2,9% a volume; quelle del non food calano sia a valore (-1,8%) che a volume (-5,2%). Lo scorso settembre l’aumento dei prezzi nel carrello della spesa era stato del 6,3%.

Spacchettando i dati del non food, l’aumento maggiore del valore riguarda i prodotti di profumeria e cura della persona (+3,1%), in picchiata invece elettrodomestici e radio Tv (-5,3%).
Quanto ai canali commerciali, rispetto a ottobre 2022, il valore delle vendite al dettaglio è in crescita del 5,1% per i discount, del 4,3% per i supermercati e del 2,4% per gli ipermercati. Le piccole superfici arretrano dell’1,8% mentre il commercio elettronico avanza dell’1,6%.

Consumi di Natale
Quali le prospettive dei consumi a Natale, mese importante per i bilanci delle aziende? Secondo Confcommercio, gli italiani stanno per incassare 50,1 miliardi di tredicesime e, al netto delle tasse (Ici, Imu, Tasi, bollo auto e altre spese fisse), avranno a disposizione 43,6 miliardi per i consumi alimentari e non, di cui 8 miliardi destinati ai regali di Natale. Ciascuna famiglia avrà un tesoretto di 1.882 euro da spendere a dicembre, in crescita rispetto ai 1.600 euro del 2022 ma con un divario negativo di circa 50 euro rispetto al 2019.