di Emanuele Scarci

Domanda ancora debole e aumenti dei prezzi nel carrello al minimo dell’anno. Secondo le stime preliminari Istat, a giugno l’indice nazionale dei prezzi al consumo aumenta dello 0,8% su base annua (come il mese precedente). Mentre nel carrello della spesa (comprende alimentari e prodotti per la cura della casa e della persona) i prezzi subiscono un ulteriore rallentamento: +1,4% da +1,8%. Comunque i ritocchi non si sono del tutto esauriti. Infatti i prezzi dei prodotti alimentari lavorati salgono da +1,8% a +2,2% mentre frenano i non lavorati, da +2,2% a +0,4%. Ciò nel quadro di quotazione dell'energia e degli imballaggi che sono sensibilmente calati rispetto al 2022/23.
In alcuni paesi europei di riferimento l’inflazione è più elevata che in Italia: per esempio, in Germania è dell’1,8% e in Francia del 2,1%.

Quadro stabile
Per il direttore dell'ufficio studi Confcommercio, Mariano Bella, "l’inflazione italiana si conferma anche a giugno ampiamente sotto controllo. Situazione che, sulla base delle dinamiche dei prezzi alla produzione e di un’inflazione di fondo che si è assestata al 2%, dovrebbe permanere anche nei prossimi mesi. La stabilizzazione dei prezzi, soprattutto di quelli relativi ai beni e servizi che le famiglie acquistano con maggior frequenza, potrebbe consolidare il recupero della fiducia delle famiglie e spingere ad atteggiamenti meno prudenti verso il consumo. Il prossimo futuro della spesa delle famiglie, turismo incluso, resta la chiave per migliorare i toni di un’economia che presenta diffusi elementi di fragilità".

Per Federdistribuzione “lo scenario economico rimane ancora contraddistinto dalla fragilità dei consumi, a cui si sommano le criticità metereologiche di queste settimane, che stanno provocando, da una parte, condizioni di siccità nelle regioni meridionali e insulari, dall’altra il ritardo dell’arrivo della stagione estiva al Nord, con un impatto su alcune produzioni agroalimentari stagionali e sulle vendite di abbigliamento e giardinaggio”.